
La Sicilia punta a diventare un polo di attrazione fiscale nazionale www.economiafinanzaonline.it
La Regione Siciliana si prepara a diventare un punto di riferimento per chi desidera usufruire di agevolazioni fiscali.
Grazie a un decreto legislativo recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, la Sicilia potrà applicare riduzioni sui tributi locali per persone fisiche e imprese, con l’obiettivo di favorire il ripopolamento, attrarre investimenti e rilanciare l’economia regionale.
La misura, frutto di un accordo siglato nel 2021 tra Stato e Regione, sfrutta l’autonomia riconosciuta alla Sicilia in virtù dello statuto speciale. La normativa consente infatti alla Regione di intervenire direttamente su esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali rivolte a chi trasferisce la residenza nell’isola o a chi investe creando nuove attività economiche.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha sottolineato come questo provvedimento rappresenti una “fiscalità di sviluppo” capace di stimolare non solo l’arrivo di nuovi residenti, ma anche lo sviluppo imprenditoriale e il sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Tra i destinatari delle agevolazioni vi sono anche i pensionati stranieri che scelgono di stabilirsi in Sicilia, a patto che acquistino un immobile sul territorio regionale.
Nonostante l’entusiasmo, rimangono alcune incognite sull’entità precisa delle riduzioni fiscali, che dovranno essere definite nei prossimi mesi con i decreti attuativi regionali, dopo la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il paragone con il modello Portogallo: opportunità e criticità
La strategia siciliana trae ispirazione dal modello portoghese, che fino al 2023 aveva attirato migliaia di pensionati italiani grazie a un regime fiscale molto vantaggioso. Il Portogallo garantiva l’esenzione dalle imposte sui redditi esteri per dieci anni, oltre a un’aliquota agevolata per alcune categorie di contribuenti. Tuttavia, il successo di tale politica ha generato effetti collaterali rilevanti: l’aumento vertiginoso dei prezzi immobiliari e la pressione sui servizi sanitari, che hanno portato il governo di Lisbona a sospendere il programma nel 2024.
In Sicilia, invece, le agevolazioni fiscali interesseranno principalmente i tributi locali e non le imposte nazionali. Attualmente, l’addizionale regionale Irpef in Sicilia è pari all’1,23%, una delle più basse in Italia, ma il costo complessivo dei tributi locali rende l’isola tra le regioni più onerose per il contribuente medio, secondo uno studio della Uil del 2023. Questo aspetto sottolinea la necessità di un’attenta definizione delle misure per evitare di ripetere gli errori del modello portoghese.
Il governo nazionale ha infatti autorizzato la Regione a introdurre agevolazioni mirate, ma l’impatto finale dipenderà dalla capacità di bilanciare incentivi e sostenibilità sociale, evitando speculazioni immobiliari e garantendo il supporto alle comunità locali.

La Sicilia, con i suoi 4,7 milioni di abitanti e una superficie di oltre 25.000 km², è la regione italiana più estesa e una delle più popolose. Il territorio si compone dell’isola principale e di numerosi arcipelaghi, con un clima mediterraneo che attrae residenti e investitori anche per la qualità della vita e il costo contenuto rispetto ad altre aree d’Italia.
L’implementazione delle agevolazioni fiscali rappresenta un’opportunità strategica per invertire il trend di spopolamento e stimolare il mercato immobiliare, che potrebbe beneficiare dell’aumento della domanda per l’acquisto di case da parte di nuovi residenti, soprattutto pensionati e lavoratori qualificati.
Inoltre, l’incentivo agli investimenti imprenditoriali potrebbe favorire la nascita di nuove imprese, ampliando l’offerta lavorativa e rafforzando l’economia locale. Il presidente Schifani ha evidenziato come la norma sia pensata anche per sostenere le categorie più vulnerabili, con interventi mirati a migliorare la coesione sociale.
L’iter legislativo è ancora in corso: dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, si attende la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per dare il via all’attuazione concreta, che sarà regolamentata da provvedimenti regionali.
La Sicilia si prepara così a giocare un ruolo di primo piano nel panorama delle agevolazioni fiscali italiane, offrendo vantaggi competitivi che potrebbero renderla una nuova meta privilegiata per chi cerca un regime fiscale favorevole senza uscire dai confini nazionali.