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Utile e cassa non sono la stessa cosa. Il denaro è il motore che guida una piccola impresa. Il successo di un’azienda dipende dalla sua capacità di gestire la propria liquidità. L’analisi del flusso di cassa aiuta il proprietario della piccola impresa a tradurre i risultati finanziari in qualcosa che tutti possono comprendere: il flusso di denaro in entrata e in uscita dall’azienda e l’impatto che questo flusso ha sulla liquidità e sulla redditività dell’azienda.
Anche se la vostra azienda è redditizia, potete comunque correre il rischio di incappare in una crisi finanziaria. Come? Se non si ha abbastanza liquidità (flusso di cassa) a disposizione per far fronte alla miriade di spese che derivano dal possedere un’attività, può essere quasi impossibile mantenere a galla la propria situazione finanziaria a lungo termine, per non parlare della stessa attività.
Molti imprenditori non capiscono, fino in fondo, la reale differenza che intercorre tra utile e cassa, pertanto è bene fare un po’ di chiarezza al fine di non trovarsi in spiacevoli situazioni.
La cassa fa riferimento al denaro che entra ed esce dalla propria attività. Sono entrate e spese. L’utile, tuttavia, è il denaro che si ottiene dopo aver dedotto le spese aziendali dalle entrate complessive. Entrambi sono importanti, ma la cassa è essenziale per far funzionare la tua attività hic et nunc.
Il flusso di cassa è essenzialmente il ciclo di fondi che entrano ed escono dal proprio conto bancario aziendale con operazioni, investimenti e attività di finanziamento. È la quantità di denaro liquido che si ha a propria disposizione in un dato momento. L’attività può avere un flusso di cassa positivo o negativo.
Il flusso di cassa positivo si verifica quando gli afflussi di cassa sono maggiori dei deflussi di cassa o quando nel conto entrano più contanti di quelli che si stanno spendendo.
Il flusso di cassa negativo si verifica quando i flussi di cassa in uscita sono maggiori dei flussi di cassa in entrata. Si sta spendendo, in sostanza, più di quello che si guadagna.
L’utile è la quantità di denaro che resta dopo tutte le spese, incluso il costo del venduto, nonché i costi operativi, il pagamento degli interessi, il pagamento del prestito e le tasse che vengono detratti dalle tue entrate. Per calcolare la redditività totale, devi comprendere sia l’utile lordo che l’utile netto. L’utile lordo è la differenza tra il reddito e il costo totale dei beni venduti.
C’è, poi, l’utile lordo, parametro che permette di capire l’andamento della propria attività finanziaria, pertanto, rappresenta ciò che si guadagna dei propri prodotti e servizi, senza tenere, però, conto delle spese operative coinvolte nella gestione della propria attività: tra queste, l’affitto, l’elettricità, le buste paga e la pubblicità.
Sebbene il flusso di cassa positivo e l’utile possa sembrare praticamente lo stesso concetto, a prima vista, c’è una differenza significativa che è importante capire. Affinché tutto funzioni perfettamente, è necessario un flusso di cassa operativo per far fronte alle buste paga, coprire le spese d’affitto e assicurazione e gestire la lista di altre spese quotidiane per mantenere l’attività in buona salute.
Molte aziende utilizzano il metodo di contabilità per competenza, che registra le entrate e le spese quando le si guadagna o le si sostiene, indipendentemente dal fatto che il denaro sia stato effettivamente scambiato.
Se, ad esempio, si inviano fatture a clienti che potrebbero non pagarle per 30, 60, 90 o anche 120 giorni, la tua situazione del flusso di cassa – in tempo reale -sarà molto diversa dalla redditività e ci si potrebbe ritrovare senza liquidità sufficiente per mantenere attiva la propria azienda.
Ci sono attività redditizie che falliscono ogni anno perché hanno uno scarso flusso di cassa. Se non hai contanti a disposizione per coprire le tue spese, essere redditizio nel quadro più ampio non ti farà molto bene.
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