
La crisi di Varadero: da paradiso turistico a simbolo della crisi(www.economiafinanzaonline.it)
C’é un luogo che é una meta storica per i turisti italiani che si trova oggi in una situazione di profonda crisi.
Quella che un tempo era una destinazione paradisiaca, rinomata per le sue spiagge immacolate e il turismo fiorente, mostra ora alberghi e ristoranti quasi vuoti, sintomo di un collasso che investe l’intero settore turistico cubano. Analizziamo le cause di questo declino e il quadro attuale che interessa non solo Varadero, ma tutta l’isola.
Conosciuta anche come “spiaggia azzurra”, Varadero è da decenni la punta di diamante del turismo cubano. Negli anni ’90 la località divenne il simbolo della rinascita economica post-socialista, grazie a un modello basato su strutture alberghiere all-inclusive, negozi di rum e tabacco, e servizi turistici a prezzi contenuti. Tuttavia, dal 2019 la situazione è precipitata: gli alberghi sono quasi deserti, le strade vuote e i commercianti locali lottano per sopravvivere.
Uno dei motivi addotti dagli abitanti è la diffusione di hotel all-inclusive che, attirando turisti che raramente escono dalle proprie strutture, riducono drasticamente la spesa nei negozi e nei ristoranti tradizionali. Ma questa è solo una parte di un quadro più complesso che comprende un generale impoverimento della popolazione, l’aumento dei costi dei voli e un netto peggioramento della qualità dei servizi turistici.
Dati drammatici: il turismo a Cuba in forte contrazione
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica cubano, nel primo semestre del 2025 sono sbarcati sull’isola poco più di 860.000 turisti internazionali, un calo del 27% rispetto all’anno precedente. Nel 2024, il totale degli arrivi turisti è stato di circa 2,2 milioni, con una diminuzione del 10% rispetto al 2023 – il dato più basso degli ultimi 17 anni. Per fare un confronto, nel 2017 le presenze turistiche avevano superato i 4,5 milioni.
Questo drastico calo ha avuto un impatto economico devastante: nel 2024 le entrate del settore turismo sono diminuite del 61% rispetto al periodo pre-pandemia. Di conseguenza, molte compagnie aeree hanno ridotto i voli verso Cuba, aggravando ulteriormente il problema.

La difficoltà di Varadero e di Cuba non è solo economica, ma anche strutturale e sociale. L’isola soffre di una cronica carenza di beni essenziali come farmaci, carburanti e generi alimentari, che si riflette negativamente sulla qualità dei servizi offerti ai visitatori. A ciò si aggiungono frequenti blackout elettrici che compromettono ulteriormente l’esperienza turistica, danneggiando la reputazione internazionale dell’isola.
Inoltre, la crisi si somma a problematiche di lungo termine quali i cambiamenti climatici e l’overtourism, che stanno trasformando molte destinazioni caraibiche. Il turismo, una volta trainante per l’economia cubana, oggi si ritrova a dover affrontare un contesto sempre più difficile, con prospettive di ripresa che gli esperti stimano possano richiedere almeno altri cinque anni.
Varadero oggi: tra bellezza naturale e delusione turistica
Nonostante la crisi, Varadero conserva la sua fama per la straordinaria bellezza naturale: una penisola di 32 km² con 22 km di spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, clima mite e una posizione strategica a circa due ore da L’Avana. Tuttavia, la località appare oggi come una meta dal turismo “di massa” e poco autentico, con resort all-inclusive che offrono poche opportunità di immersione nella cultura locale.
Le testimonianze di chi ha visitato Varadero recentemente descrivono una destinazione che delude chi cerca esperienze più genuine, con poche attività alternative oltre allo sport acquatico costoso e ai centri commerciali. La vita notturna è povera e spesso si riduce a locali turistici con cover band e prezzi elevati, mentre i turisti tendono a concentrarsi nelle aree alberghiere, riducendo il beneficio economico per i piccoli commercianti e le comunità locali.