Trimestrali in Italia

Negli USA le trimestrali hanno registrato gravi decrementi nel settore bancario

“A breve, dopo il disastro causato dal Corona, entreremo nel mondo delle trimestrali in Italia. Quelle Statunitensi, iniziate qualche giorno fa con una serie di gravi perdite presso le banche USA, stanno per decollare anche da noi.

La prima è di un titolo hi tech, si tratta di STM. Poi si passa al petrolifero con, in rapida successione, Saipem, Eni, Tenaris, Verrà quindi il turno di molti bancari e per ultime le utilities. Ovviamente, non sarà possibile avere numeri buoni, tolte forse le utilities, dato il maggior consumo di energia casalingo. 

Il settore Auto in Marzo ha subìto un decremento di immatricolazioni pari all’85% e già adesso modelli in vendita a 40.000 euro a Dicembre possono essere acquistati a 32.000.

La volatilità, misurata sul VIX è costantemente sopra 40.

Osservando il grafico si nota la palese forza supportiva dell’indice a livello di 2.650. Se questo supporto venisse rotto, assisteremmo a un’ulteriore rapida discesa di tutti gli indici, compreso il nostro, che potrebbe avvicinarsi a 15.000. Il livello di 15.000 è la demarcazione finale tra l’ultimo step al ribasso, che avrebbe il suo bottom a 14.350 per il nostro indice e a 2.000 per l’S&P. 

Al rialzo la resistenza, da noi più volte dichiarata a 18.000 non permette di sognare. Solo alla rottura di 18.000 potremmo assistere a un ritorno verso 18.300, prima e 18.700 dopo. 

Fino ad allora lo scenario è di lateralità con gli indici che andranno a toccare il supporto di 16.000, sperando che tenga, e di 18.000, in caso di rialzi. 

Le incertezze sul futuro dei finanziamenti all’ Italia, le difficoltà governative a trovare un accordo, le opposizioni che votano contro l’Eurobond, la dicono lunga sullo stato di crisi apicale del nostro Paese. 

Come consiglio mi sento di dire a tutti di tenere d’occhio il petrolio che sembra essere il vero indicatore preciso di questo periodo molto volatile. 

L’oro , infatti, ha è reso solo recentemente la via del rialzo, dopo aver fatto credere che le correlazioni non esistessero più. E’ una brutta cosa, per i mercati azionari, che abbia superato i 1.700. 

Tornando al Petrolio vanno distinte le due tipologie:  Brent e WTI. 

Comunque, per semplicità terremo conto solo del future ( E-mini crude oil future ) presente in tutte le piattaforme di trading on line. Giunto a 17,5 , davvero non ci capisce come possa scendere ancora anche se, ormai, il vecchio supporto a 19,5 è stato infranto e ora, secondo le leggi dell’analisi tecnica, diventa resistenza. Per sicurezza, prima di rientrare, sarà meglio vederlo consolidare a 20,5 – 21 . Sotto c’è 17, ma sarebbe davvero una Caporetto. 

Sale lo YEN, come previsto. Forse lo shock iniziale è stato troppo forte e le correlazioni parevano saltate, mentre ora, dopo l’intervento tranquillizzante delle Banche Centrali, sembra che le vecchie regole tornino ad avere valore. 

La Tempesta non è finita. Non azzardatevi a rientrare. Sarebbe suicida.

Fabrizio Piscopo

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