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Strike price, di cosa si tratta e significato

Con il termine strike price, detto anche prezzo d’esercizio viene indicato il prezzo al quale il possessore di un titolo o di un bene, può esercitare la propria facoltà. Si tratta di una variabile che costituisce uno strumento derivato, ossia o strumento derivato ovvero un contratto o titolo il cui prezzo è basato sul valore di mercato di un altro strumento finanziario detto “sottostante” quali ad esempio azioni, tassi finanziari o valute.

Cos’è dunque in concreto lo strike price? A cosa serve? Scopriamolo attraverso questa guida.

Cos’è lo strike price

Lo strike price, o prezzo d’esercizio, è un termine impiegato solitamente nel trading quando appunto si parla di strumenti finanziari derivati e opzioni. La definizione di strike price proviene direttamente dalla Borsa e indica quello che è il prezzo al quale è possibile esercitare la “facoltà” associata ad un’opzione da parte del suo possessore. Importante quindi è sottolineare proprio la facoltà in quanto, attraverso le opzioni, il trader ha una possibilità ma non un obbligo. Quando si parla di opzioni ci si riferisce a strumenti derivati o contratti finanziari che, in quanto tali si dividono in call e put:

  • Opzioni call: offrono il diritto ma non l’obbligo, di acquistare un qualsiasi asset come ad esempio titoli azionari, indici ecc.) ad un prezzo precedentemente determinato che corrisponde allo strike price;
  • Opzioni put: offrono il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un qualsiasi asset ad un determinato prezzo, ovvero anche in questo caso allo strike price prefissato o prezzo d’esercizio.

Significato di strike price o prezzo d’esercizio

Lo strike price rappresenta il fulcro delle opzioni call e put: i relativi strike price vengono di norma prefissati prima che un trader accetti di stipulare un contratto e selezionati con incrementi che variano da 2.5$ a 5.0$ rispetto al prezzo di mercato dell’asset.

Lo strike price per ogni trader rappresenta quindi il prezzo che un’opzione (call o put) deve raggiungere per al fine di convertirla in un’opzione “in-the-money” ovvero in un concreto guadagno: se al contrario tale prezzo non viene raggiunto, il trader non sarà in grado di esercitare il suo diritto di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) l’opzione stessa.

Nel trading di opzioni, qualora venga raggiunto lo strike price di un’opzione, il trader guadagna quella che è la differenza che intercorre tra lo strike price e il prezzo attuale di mercato dell’asset scelto. Tale guadagno poi va ovviamente moltiplicato per il numero di contratti di opzione che il trader ha scelto di acquistare su un determinato asset. In sintesi, se il prezzo d’esercizio viene raggiunto, l’opzione porterà ad un guadagno e sarà in-the-money. Diversamente risulterà out-of-the-money e porterà il trader a subire inevitabilmente una perdita economica.

Fonte Immagini: https://pixabay.com/it/finanza-facciata-mirroring-1074727/

 

Come funziona lo strike price

Per comprendere come funziona lo strike price è opportuno menzionare un esempio pratico. Poniamo il caso che un investitore sia interessato all’acquisto di titoli azionari Apple attraverso le opzioni come forma di investimento: per effettuare questa tipologia di operazione è necessario pagare il premio tipico delle opzioni call che spetta al venditore, in questo caso fissato ad 1.0$ per opzione call. L’investitore che sceglie una quantità di asset pari a 100 dovrà quindi pagare un premio del valore di 100$.

Poniamo il caso che il valore dello strike price sia stato fissato a 70$ con data di scadenza a 6 mesi: questo significa che entro i successivi 6 mesi l’investitore diritto, ma non l’obbligo, di esercitare la propria opzione call, comprando 100 azioni Apple al prezzo d’esercizio di 70$ dollari ognuna.

A seconda dell’oscillazione del valore di mercato delle azioni Apple potranno porsi due differenti scenari:

  • Incremento del prezzo delle azioni Apple: superato il valore dello strike price, l’investitore ha la facoltà di effettuare il proprio acquisto, ricavandone un guadagno;
  • Calo del prezzo delle azioni Apple: se il valore dello strike price non viene superato entro i 6 mesi previsti, l’investitore non avrà facoltà di acquisto e otterrà una perdita costituita dal premio pagato a priori per l’opzione call.

Ecco dunque come lo strike price o prezzo d’esercizio può influenzare sia positivamente che negativamente l’esito di un investimento: per questo motivo è sempre basilare verificare opportunamente l’andamento del mercato degli asset di interesse in modo da trarre il dovuto profitto dall’investimento stesso.

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Redazione

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