
Retribuzioni dei medici in Europa: un quadro comparativo aggiornato- economiaefinanzaonline.it
Nel panorama europeo, il confronto degli stipendi dei medici del servizio sanitario pubblico mette in luce significative disparità.
Il tema è di grande interesse per chi intraprende la carriera medica e per chi valuta opportunità di lavoro oltre confine. Vari fattori influenzano il compenso, tra cui la struttura del sistema sanitario, l’anzianità, le condizioni economiche nazionali e le politiche salariali.
Secondo il rapporto della Federazione Europea dei Medici Salariati (FEMS), basato su dati raccolti da sindacati e associazioni mediche di 21 Paesi europei, la Germania e la Svezia si confermano ai vertici per quanto riguarda gli stipendi dei medici in formazione. In Germania, lo stipendio lordo degli specializzandi raggiunge i 5.507 euro mensili, con un netto di circa 3.194 euro. La Svezia segue con un lordo di 4.589 euro e un netto di 3.212 euro, valori che riflettono un sistema sanitario ben finanziato e condizioni lavorative vantaggiose.
In confronto, l’Italia si posiziona all’undicesimo posto per gli specializzandi, con uno stipendio netto poco superiore ai 1.000 euro mensili. Nonostante questa posizione modesta, è importante evidenziare il recente accordo siglato il 18 giugno 2025 tra l’Aran e le sigle sindacali italiane, che introduce un aumento medio di 172 euro lordi al mese per medici, infermieri e altri operatori sanitari, oltre a nuove tutele contrattuali.
Stipendi per medici con esperienza: differenze marcate tra i Paesi
Per i medici con circa 10 anni di esperienza, la situazione rimane molto variegata. I Paesi Bassi guidano la classifica con uno stipendio lordo di 10.000 euro e un netto di 5.750 euro mensili, seguiti dal Belgio e dalla Germania. L’Italia si colloca all’ottava posizione, con uno stipendio netto di circa 3.000 euro, ancora distante dalle cifre dei Paesi più ricchi.
I Paesi dell’Europa dell’Est come Albania, Polonia e Repubblica Ceca mostrano compensi sensibilmente più bassi, con stipendi lordi e netti che si attestano rispettivamente sotto i 2.100 euro, evidenziando un divario significativo tra i sistemi sanitari europei.
I medici senior: la leadership dell’Europa occidentale
Tra i medici con oltre 25 anni di esperienza, i dati confermano che l’Europa occidentale garantisce i compensi più elevati, con Paesi Bassi, Belgio, Austria, Germania e Francia che offrono stipendi lordi superiori rispetto agli altri Stati. L’Italia si colloca ancora una volta nella parte medio-bassa della classifica, posizionandosi all’ottavo posto.
Un elemento fondamentale da considerare è l’adeguamento degli stipendi al potere d’acquisto (PPP). Questo parametro rivela che Paesi come la Finlandia, pur offrendo stipendi lordi elevati (circa 6.830 euro), hanno un potere d’acquisto ridotto di quasi il 46% a causa del costo della vita alto. Al contrario, in paesi come la Bulgaria, il potere d’acquisto reale supera del 71% lo stipendio lordo nominale, segnalando un costo della vita più contenuto.

Un’analisi recente del rapporto Fnomceo-Censis, presentata nel convegno romano “Dall’economia al primato della persona”, sottolinea che i medici italiani dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale guadagnano in media circa 110.000 euro lordi annui, con una tassazione di circa il 43%. Questo significa che il reddito netto, soprattutto per i dirigenti medici, è tra i più bassi in Europa, inferiore del 76% rispetto ai colleghi olandesi e del 72,3% rispetto ai tedeschi.
Il rapporto evidenzia come la contrazione reale della retribuzione media tra il 2015 e il 2023 sia stata del 6,1%, nonostante un aumento nominale di circa 7.000 euro annui. Le condizioni lavorative e le retribuzioni contrattuali risultano poco attrattive nel servizio sanitario pubblico nazionale, anche se l’Italia vanta un numero di medici per 100.000 abitanti superiore a quello di Francia e Paesi Bassi.