
Assegno di Inclusione: una misura per le famiglie fragili - www.economiafinanzaonline.it
Con l’arrivo del mese di luglio, circa 360 mila famiglie italiane si preparano a richiedere il rinnovo dell’Assegno di Inclusione (ADI).
Tuttavia, il rinnovo non è automatico e l’INPS potrebbe rigettare la domanda qualora non vengano più rispettati i requisiti previsti dalla normativa vigente.
L’Assegno di Inclusione rappresenta un intervento mirato a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, rivolto ai nuclei familiari con almeno un componente in condizione di fragilità, come disabili, minorenni, ultra sessantenni o persone inserite in programmi di assistenza socio-sanitaria certificati. Il beneficio è condizionato al possesso di specifici requisiti di residenza, cittadinanza, patrimonio e reddito, e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Dal punto di vista economico, i requisiti principali prevedono un ISEE non superiore a 10.140 euro e un reddito familiare annuo inferiore a 6.500 euro moltiplicato per la scala di equivalenza ADI. Nel caso di nuclei composti da persone anziane o con disabilità grave, il limite di reddito può salire a 8.190 euro, con soglie ulteriormente maggiorate in caso di abitazione in locazione. Inoltre, il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non deve superare i 30.000 euro ai fini IMU, mentre quello mobiliare è soggetto a limiti differenziati in base alla composizione del nucleo familiare e alla presenza di persone con disabilità.
L’erogazione avviene tramite la Carta di inclusione, uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile che consente acquisti e pagamenti conformi alle disposizioni normative, con limiti di prelievo cash variabili in base alla scala di equivalenza.
Rinnovo ADI: attenzione alle novità e ai controlli INPS
Chi ha percepito l’Assegno di Inclusione ininterrottamente da gennaio 2024 si trova ora a dover affrontare la sospensione automatica del beneficio prevista dalla legge dopo 18 mensilità consecutive. La ricarica di giugno 2025 è stata infatti l’ultima prima della sospensione che interessa il mese di luglio, durante il quale non sarà erogato alcun importo.

Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, il bonus da 500 euro pensato per compensare la sospensione non sarà erogato nel mese di luglio, ma dovrebbe arrivare soltanto dal mese di settembre. Nel frattempo, è fondamentale che le famiglie interessate presentino la domanda di rinnovo entro il mese di luglio, perché solo così potranno riprendere a percepire l’Assegno a partire da agosto.
L’INPS sottolinea che il rinnovo non è garantito e che la nuova domanda può essere respinta per diverse ragioni, tra cui:
- Variazioni nell’ISEE: un aumento oltre soglia comporta automaticamente il rigetto della domanda. È quindi indispensabile aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) prima della richiesta.
- Modifiche nella composizione del nucleo familiare: la perdita della condizione di fragilità di un componente, come il raggiungimento della maggiore età di un figlio o l’uscita di un anziano dallo stato di famiglia, può far decadere il diritto.
- Cambiamenti patrimoniali o reddituali: trasferimenti, decessi o nuovi ingressi nel nucleo, così come il superamento dei limiti reddituali o patrimoniali, possono incidere negativamente sull’esito della domanda.
- Mancato rispetto del percorso di attivazione: il beneficio è subordinato all’adesione e al rispetto degli impegni previsti dal Patto di attivazione digitale (PAD); in mancanza, l’Assegno può essere sospeso o revocato.
L’INPS ha rafforzato il sistema di controlli con il recente protocollo d’intesa con la Corte dei Conti, volto a garantire la correttezza nell’erogazione delle prestazioni di inclusione sociale e lavorativa.