
Limiti all'uso del contante e trasferimenti tra soggetti(www.economiafinanzaonline.it)
Nel contesto attuale, la domanda su quanti soldi si possono versare sul conto corrente senza incorrere in controlli assume grande rilevanza.
La normativa italiana, contenuta principalmente nel Decreto Legislativo n. 231/2007, con le successive modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, proibisce il trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi per importi pari o superiori a 5.000 euro. Questo significa che pagamenti o trasferimenti in contanti che superano tale soglia devono obbligatoriamente avvenire tramite strumenti tracciabili come bonifici, assegni, carte di credito o debito. Le sanzioni in caso di violazione sono molto severe, con multe che possono variare da 1.000 a 250.000 euro a seconda dell’importo trasferito.
È importante sottolineare che questo limite riguarda esclusivamente il trasferimento di denaro tra persone diverse, siano esse fisiche o giuridiche. Quindi, il divieto non si applica ai versamenti di denaro contante effettuati sul proprio conto corrente, dove il denaro rimane nella titolarità dello stesso soggetto.
Versamenti in contanti sul proprio conto corrente: cosa dice la legge
La legge non pone alcun limite all’importo di denaro contante che un cittadino può versare sul proprio conto corrente personale o aziendale. La motivazione è semplice: non si tratta di un trasferimento tra soggetti distinti, ma di un’operazione interna tra il correntista e la banca. Come confermato da recenti pronunce della giurisprudenza tributaria, i versamenti in contanti sul proprio conto non rientrano nelle restrizioni previste per i trasferimenti tra terzi.
Tuttavia, questa libertà non deve indurre a sottovalutare i controlli che possono essere attivati dall’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione fiscale ha infatti il potere di verificare la provenienza delle somme versate, soprattutto quando esse appaiono superiori rispetto al reddito dichiarato o incoerenti con il profilo economico del contribuente.

Sebbene non esista un tetto massimo legale per i versamenti in contanti sul proprio conto, gli istituti bancari sono tenuti per legge a monitorare e segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) le operazioni sospette o che superano determinate soglie. In particolare, la banca deve comunicare all’UIF tutti i movimenti in denaro contante, tra versamenti e prelievi, che superano complessivamente i 10.000 euro nel corso di un mese solare. Tale obbligo si estende anche a operazioni frazionate che, sommate, eccedono la soglia.
La segnalazione all’UIF non implica automaticamente un accertamento fiscale, ma rappresenta un campanello d’allarme che può far partire verifiche più approfondite da parte del Fisco. Se le somme versate risultano incoerenti con il reddito dichiarato, o non giustificate da documentazione adeguata, l’Agenzia delle Entrate può richiedere spiegazioni e prove sulla provenienza del denaro.
Onere della prova e obblighi del contribuente
In caso di controlli, si verifica un’inversione dell’onere della prova: non è il Fisco a dover dimostrare che i versamenti costituiscono redditi non dichiarati, ma è il contribuente che deve fornire prove documentali convincenti che attestino l’origine lecita e già tassata o esente da tassazione di quelle somme.
Documenti utili in questo contesto possono essere contratti, ricevute di donazioni, atti notarili, quietanze di vincite o altre prove che spiegano la natura della somma versata. In assenza di tali giustificazioni, le somme possono essere considerate reddito imponibile e tassate con l’applicazione di sanzioni e interessi.
Per evitare problemi con il Fisco, chi deve versare importi elevati in contanti sul proprio conto corrente dovrebbe adottare alcune precauzioni:
- Conservare scrupolosamente tutta la documentazione relativa alla provenienza delle somme, come fatture, atti di vendita, donazioni o ricevute di trasferimenti tra propri conti.
- Se possibile, effettuare versamenti diluiti nel tempo per non superare la soglia mensile di 10.000 euro che fa scattare l’obbligo di segnalazione all’UIF.
- Utilizzare strumenti tracciabili per trasferimenti di denaro tra soggetti diversi, rispettando il limite di 5.000 euro per i pagamenti in contanti.
- Essere pronti a fornire spiegazioni e documenti all’Agenzia delle Entrate nel caso ricevano richieste di chiarimento sui movimenti bancari.