Situazione incerta, molte tensioni in circolazione.

Mentre le borse hanno dati segnali di ripresa ci sono molte situazioni non ancora risolte che potrebbero portare molta volatilità sui mercati.

FTSE MIB

In Italia, crescono le tensioni interne al governo, sotto la minaccia che la CE apra la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Un altro fattore di destabilizzazione per gli asset italiani è l’intenzione del governo di emettere i minibond, che, come avertono Draghi e Moody’s, potrebbero rappresentare il primo passo verso l’uscita del Paese dall’euro, in quanto sinonimo di moneta parallela, se non di ulteriore debito. In questo clima, le quotazioni del FtseMib potrebbero riprendere la strada del ribasso, con ritorni verso 19800 e 19500 (spike fino a 19300). Poi, sopra i minimi a 19500 è atteso uno sviluppo laterale di natura accumulativa, durante il quale si consiglia di riposizionarsi sulla borsa italiana, in vista di ripartenze future verso 20500, 21000 e poi verso 21500.

DAX

Pur mantenendo la politica monetaria altamente accomodante la Bce ha fissato i tassi delle nuove aste Tltro ad un livello più alto rispetto alle precedenti aste. Infatti, la Bce, tramite la terza Tltro, consentirà prestiti al tasso dello 0,1% (REFI +10 punti base) che a determinate condizioni potrà scendere fino al -0,3% (Deposit facility + 10 punti base), contro il -0,40% delle precedenti aste. Deluse quindi le attese di coloro che speravano in tassi maggiormente favorevoli per le banche. Ad essere penalizzato è stato quindi il comparto bancario facendo perdere slancio al rimbalzo del Dax. Le quotazioni sono state quindi respinte da area 12075 per poi scendere con veloci spike fino a 11895 e chiudere la seduta a 11895. Oggi  si prospettano spunti rialzisti verso 12120 e poi anche fino a 12175 ma che comunque posticiperanno solamente la ripresa dei ribassi. Seguiranno, infatti, nuove discese verso 11700-11600 e anche fino a 11550-11500 e anche 11400. Solo in un secondo momento e al raggiungimento di questi livelli si assistera’ a nuove pressioni agli acquisti che favoriranno prima lo sviluppo di una base accumulativa e poi la formazione di una nuova onda ascendente verso 12400-12470 e anche oltre.

S&P

Prosegue il rimbalzo dell’indice S&P 500 che ha reagito con decisione da quota 2728, dopo avere sfiorato i supporti statici a 2720 e sulla crescente convinzione che la Fed opterà per un “rate cut” (potenzialmente anche a breve), dopo l’apertura di Powell. Questo perché la disputa commerciale tra USA e Cina, oltre ad essersi inasprita (ed essersi estesa anche alle singole aziende), non evolve, con Pechino che ha mostrato ancora apertura ma a condizioni più restrittive (“solo se saranno rimosse le tariffe imposte dagli USA”): e si teme che l’impatto sull’economia globale non risparmierà nemmeno gli USA. Così le quotazioni hanno superato area 2805, uscendo dal canale discendente di breve-medio, aprendo cosi’ la strada ad ulteriori allunghi che per il momento hanno permesso il test di area 2852 e che si ritiene proseguiranno verso 2865 ed eventualmente anche fino a 2900. Tuttavia si ritiene che il mercato non sia ancora pronto a mettere a segno una strutturale ripresa dei rialzi e che si tratti quindi di una “lateralizzazione” del mercato, per lo sviluppo di una fase accumulativa ampia e articolata, che sarà caratterizzata da oscillazioni in entrambe le direzioni. Per questo non è ancora possibile escludere ultimi spunti verso 2720 e in area 2700. Sopra 2900 invece le chance di ripartenza saranno molto maggiori.

Fabrizio Piscopo

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