
Chi ha diritto al 100% della pensione di reversibilità? (www.economiafinanzaonline.it)
La vita può riservare sorprese inaspettate, e la pensione di reversibilità rappresenta un aspetto cruciale della sicurezza economica.
Claudia, come molte altre donne che hanno dedicato la propria vita alla famiglia, si è trovata ad affrontare una realtà drammatica: la perdita del marito. Dopo anni trascorsi a occuparsi della casa e dei figli, senza mai aver avuto un lavoro retribuito, Claudia ha scoperto che la situazione era molto più complessa di quanto avesse immaginato.
La pensione di reversibilità è un sostegno economico previsto per il coniuge superstite, ma non tutti sanno che non sempre spetta il 100% dell’importo percepito dal defunto. Se il coniuge non ha altri familiari a carico, come figli o genitori, la pensione di reversibilità può arrivare a coprire solo il 60% della pensione del defunto. In alcuni casi specifici, è possibile ottenere l’intero importo. Questo avviene, ad esempio, quando ci sono tre o più figli minori, studenti o inabili a carico. In tal caso, la pensione viene divisa tra il coniuge superstite e i figli, garantendo così un sostegno economico adeguato per la famiglia.
Un aspetto spesso trascurato riguarda i fratelli e le sorelle, che possono avere diritto alla pensione di reversibilità solo in assenza di un coniuge, figli o genitori del defunto. Devono rispettare requisiti specifici: devono essere celibi o nubili, inabili al lavoro, non avere pensioni proprie e devono essere stati a carico del defunto. Solo in situazioni particolarmente rare, dove ci sono sette o più fratelli o sorelle in queste condizioni, è possibile che venga riconosciuto il 100% della pensione.
L’importanza del reddito personale
Un elemento cruciale che Claudia ha scoperto riguarda il reddito personale del superstite. Anche se si ha diritto a una certa percentuale della pensione, quest’ultima può essere soggetta a significative riduzioni in base al reddito del richiedente. Nel 2025, le soglie di reddito annuale sono state fissate a 23.579,22 euro. Se il reddito rimane al di sotto di questa soglia, il superstite può ricevere l’intera quota di pensione. Se decidesse di affittare una piccola proprietà ereditata o di iniziare a ricevere un assegno sociale, il suo reddito potrebbe superare la soglia, portando a una decurtazione della pensione di reversibilità.
Le riduzioni sono progressive: si applica una decurtazione del 25% per redditi compresi tra 23.579,22 e 31.438,96 euro, del 40% per quelli tra 31.438,96 e 39.298,70 euro e, infine, del 50% oltre questa cifra. Queste informazioni possono cambiare radicalmente la vita economica di molte persone, come Claudia, che si ritrovano a dover ristrutturare le proprie aspettative e pianificare il futuro in un contesto di incertezze.

Dopo aver appreso tutte queste informazioni, Claudia si sente vulnerabile e confusa. La sua vita, già segnata dal lutto, è ulteriormente complicata dalla necessità di dover gestire la propria situazione economica in modo nuovo. La pensione di reversibilità, che pensava potesse rappresentare una sicurezza, si è trasformata in un’incognita, una fonte di stress e preoccupazione. La sua esperienza non è unica; ci sono molte altre persone che si trovano nella sua stessa situazione e che, come lei, devono affrontare la sfida di comprendere i loro diritti e le loro possibilità.
È fondamentale che i superstiti si informino adeguatamente e si rivolgano a esperti del settore per capire a cosa hanno diritto. La pensione di reversibilità non è solo una questione di numeri, ma ha un impatto diretto sulla qualità della vita di chi rimane e sulla possibilità di ricominciare dopo una perdita devastante.