Scudo fiscale
Spesso sentiamo nominare il termine scudo fiscale. Sicuramente in molti non conoscono il significato di questo termine che riguarda la materia del diritto fiscale e tributario. Consiste in una forma atipica di condono fiscale: ecco come funziona e in quali casi viene applicato.
Lo scudo fiscale consiste in una tipologia di condono che concerne le materie fiscali e tributarie. Tale strumento è attuato, in alcuni casi, al fine di porre rimedio a irregolarità sulla reintroduzione di capitali posseduti all’estero illecitamente.
I comportamenti illeciti del contribuente, dunque, sono risanati imponendo a quest’ultimo il pagamento di una tassa da pagare una sola volta ai fini della regolarizzazione fiscale.
In Italia, la norma dello scudo fiscale fu introdotta nel quarto governo Berlusconi per regolarizzare le attività patrimoniali e fiscali, illegalmente detenute all’estero. La tassa da pagare è pari al 5%, che va a coprire sanzioni e interessi scaturite dal comportamento illecito effettuato oltre confine.
In questo modo, pagando una tassa una tantum, il contribuente regolarizza la propria posizione: tale operazione, inoltre, permette il rientro dei capitali nel paese in cui si ha la residenza.
L’agevolazione può essere fruita da tutti i contribuenti che hanno la residenza fiscale in Italia. Sono diversi i soggetti che possono fruirne: persone fisiche, società semplici ed equiparate, nonché enti non commerciali.
Inoltre, secondo il decreto legge n. 78/2009, possono beneficiare di tale strumento anche gli eredi del contribuente che, in vita, ha commesso attività illecite con capitali all’estero, raggirando le norme fiscali italiane, nonché i contribuenti che gestivano insieme le proprie attività.
Nel 2014, sotto il Governo Renzi, è stata introdotta la cosiddetta voluntary disclosurer, ossia favorire il rientro dei capitali in Italia dall’estero mediante il meccanismo di collaborazione volontaria da parte del contribuente, che va a pagare una sanzione minore, regolarizzando la propria posizione.
Mediante il D.L. 1487/2017, inoltre, è stata introdotta una sanatoria aggiuntiva, definita mini-voluntary discosure rivolta ai lavoratori frontalieri e agli ex residenti all’estero, iscritti all’AIRE, per i quali è prevista la possibilità di regolarizzare le proprie attività finanziarie.
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