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Scadenza rate rottamazione ter e saldo a stralcio, cosa succede a chi non paga

Cosa accade nel caso in cui non vengano pagate le rate di rottamazione ter e saldo a stralcio entro le scadenze stabilite per la pace fiscale.

Durante l’anno 2022 sono presenti diverse date che segnano alcune scadenze inerenti alle rate di rottamazione ter e saldo a stralcio che è bene ricordare e rispettare se si desidera beneficiare della pace fiscale. Queste scadenze, cui la prima è segnata nella giornata del 9 maggio del 2022, rappresentano i termini ultimi in cui si possono effettuare i versamenti necessari relativamente alle rate stipulate in accordo con la pace fiscale. Il 9 maggio per esempio decade il termine ultimo per i pagamenti delle rate dovute nell’anno 2020.

Chi non paga in tempo le rate di rottamazione ter e saldo a stralcio: le conseguenze

I contribuenti che non provvedono ai pagamenti richiesti entro i termini previsti vanno verso alcune conseguenze, anche irreversibili. Tra le conseguenze la decadenza dalla pace fiscale. Questa toglie quindi al contribuente la possibilità di dilazionare i pagamenti dovuti. Altra conseguenza l’eventualità di andare verso le azioni di recupero effettuate dall’Agenzia delle Entrate. Queste conseguenze si rivelano concrete nei casi in cui un contribuente non provvede ai pagamenti delle rate prestabilite. O non rispetta i termini dei versamenti necessari. Andando oltre ai cinque giorni di tolleranza infatti si va incontro a sanzioni, anche il pagamento insufficiente prevede delle conseguenze.

tasse

Le date da segnare per l’anno 2022 in merito al pagamento delle rate non pagate degli anni due anni precedenti e dell’anno corrente, con l’iscrizione alla rottamazione ter e al saldo a stralcio, sono quelle del 30 aprile per i versamenti relativi all’anno 2020. Del 31 luglio e il 30 novembre, data in cui si deve provvedere ai pagamenti inerenti all’anno 2022. Grazie alla possibilità di applicare cinque giorni di tolleranza le date di scadenza diventano rispettivamente il 9 maggio, l’8 agosto e il 5 dicembre. In caso di debiti non adeguatamente pagati, il contribuente può incappare anche nella procedura esecutiva del pignoramento dei crediti dovuti.

Silvia Curletto

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