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Risparmi nelle banche Ue: la Commissione propone di ampliare l’uso dell’Isk

La Commissione Europea ha recentemente lanciato l’iniziativa denominata Unione del Risparmio e degli Investimenti, un progetto strategico volto a migliorare l’intermediazione finanziaria all’interno dell’Unione Europea. Questa iniziativa è orientata a stimolare i cittadini a investire nei mercati dei capitali, fornendo un supporto particolare alle piccole e medie imprese (PMI) e alle startup innovative. L’intento principale è quello di potenziare il sistema finanziario dell’UE, canalizzando risparmi significativi verso investimenti produttivi, con l’obiettivo di generare opportunità di crescita e ricchezza. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Stiamo ottenendo una doppia vittoria. Le famiglie avranno maggiori e più sicure opportunità di investire nei mercati dei capitali e aumentare la propria ricchezza. Le aziende avranno un accesso più facile al capitale per innovare, crescere e creare buoni posti di lavoro in Europa”. Un aspetto rilevante di questa strategia è l’analisi dell’Investment Savings Account (ISK) svedese, che potrebbe fungere da modello per l’implementazione di politiche simili nell’UE.

Il potenziale dei risparmi europei

La Commissione Europea ha evidenziato l’importanza di reindirizzare i risparmi attualmente detenuti in depositi bancari. Attualmente, circa 10 trilioni di euro di risparmi al dettaglio nell’UE sono conservati in conti di deposito, che, sebbene siano sicuri, offrono rendimenti limitati rispetto agli investimenti nei mercati dei capitali. La Commissione ha sottolineato che l’Unione del Risparmio e degli Investimenti rappresenta un’opportunità fondamentale per migliorare il modo in cui il sistema finanziario dell’UE canalizza questi risparmi verso investimenti produttivi, offrendo una gamma più ampia di opportunità di investimento e finanziamento per cittadini e aziende.

Secondo un’analisi condotta dalla Banca Centrale Europea (BCE), se le famiglie europee allineassero il loro rapporto tra depositi e attività finanziarie a quello delle famiglie statunitensi, sarebbe possibile reindirizzare fino a 8 trilioni di euro verso investimenti di mercato, generando un flusso di circa 350 miliardi di euro all’anno. Questa strategia coinvolgerà l’intero sistema finanziario dell’UE, basandosi sui progressi già realizzati con l’Unione dei Mercati dei Capitali e l’Unione Bancaria.

Obiettivi della strategia

La strategia delineata dalla Commissione Europea prevede una serie di misure legislative e non legislative mirate a migliorare la stabilità finanziaria e la competitività del mercato. Tra le azioni proposte ci sono incentivi per i risparmiatori al dettaglio affinché investano nei mercati dei capitali, iniziative per migliorare l’alfabetizzazione finanziaria e la promozione di conti di risparmio e investimento. L’attenzione sarà rivolta anche a sostenere gli investimenti in capitale di rischio e private equity, facilitando le uscite degli investitori e rimuovendo le barriere fiscali.

La Commissione ha evidenziato l’importanza di un settore bancario integrato, che possa superare le barriere alla frammentazione dei mercati dei capitali, consolidare le infrastrutture di trading e post-trading, e sviluppare il settore della gestione patrimoniale. Per garantire una supervisione efficiente nel mercato unico, si punta a uniformare le pratiche di supervisione, riducendo così i costi di conformità.

Il modello dell’investment savings account svedese

Un elemento centrale della discussione è l’Investment Savings Account (ISK) svedese, introdotto nel 2012. Questo strumento consente agli investitori di acquistare titoli e fondi comuni in modo autonomo, con una garanzia statale sui depositi. La tassazione annuale è fissata a un’aliquota standard, sostituendo la tassazione sulle plusvalenze. A partire dal 2025, gli investimenti effettuati tramite questi conti non saranno soggetti a tassazione fino a un valore di circa 13mila euro, cifra che raddoppierà per l’anno fiscale 2026.

La Svezia ha implementato questo sistema per semplificare le dichiarazioni fiscali e ridurre gli effetti di lock-in, una clausola che limita la libertà di azione degli investitori. La tassazione standard per le partecipazioni nei fondi è fissata allo 0,12%, e si prevede un’imposta forfettaria annuale indipendentemente dalle fluttuazioni dei risparmi.

Verso una supervisione centralizzata

Maria Luís Albuquerque, commissaria europea per i Servizi finanziari, ha sottolineato l’importanza di creare un circolo virtuoso tra risparmiatori e aziende. “Gli europei sono tra i migliori risparmiatori al mondo, ma molti dei loro risparmi sono depositati in conti a basso rendimento”, ha affermato. Con l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti, l’UE mira a migliorare i rendimenti per i cittadini e a garantire investimenti significativi nell’economia.

Albuquerque ha anche evidenziato l’obiettivo di avere una supervisione efficiente, che potrebbe essere centralizzata per attori transfrontalieri di grandi dimensioni, in particolare per le infrastrutture di trading e post-trading. Questo approccio potrebbe estendersi anche alle nuove attività, comprese le criptovalute, per le quali è necessario un impegno significativo in termini di risorse e competenze.

Serena Libra

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