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Le difficoltà nel recuperare le somme dovute al di fuori dei confini nazionali mettono a rischio la stabilità finanziaria delle aziende, che si trovano spesso a dover affrontare un contenzioso lungo e costoso, senza garanzie di risultato.
Per tale ragione, è fondamentale conoscere le modalità di recupero delle somme, e quali sono le caratteristiche principali di ciascuna di esse.
Il recupero crediti internazionale in via stragiudiziale riguarda tutti quei metodi che non richiedono l’intervento del sistema giudiziario, risultando così più rapidi ed economici rispetto alle azioni legali.
Tra questi, c’è la lettera di diffida al debitore, ovvero un avviso formale che domanda, entro un termine preciso, il pagamento del debito. Tale lettera deve essere precisa e chiara, indicando l’importo dovuto, la data di scadenza e le eventuali conseguenze legali in caso di mancato pagamento. In molti casi, può bastare questa soluzione ad ottenere il pagamento senza bisogno di altre azioni legali.
Nel caso in cui la diffida non sortisca effetto, il creditore può optare per la negoziazione diretta con il debitore, proponendo ad esempio un piano di pagamento a rate o una riduzione dell’importo in cambio di un pagamento rapido.
Un’altra possibilità è la mediazione, che prevede l’intervento di una terza parte neutrale che facilita la comunicazione e il raggiungimento di un accordo tra le due parti, utile soprattutto quando esistono difficoltà comunicative o diversità culturali.
Se i suddetti metodi non producono risultati, il creditore può utilizzare il sistema giudiziario, che offre diverse opzioni a seconda della giurisdizione e della tipologia di debito.
Uno strumento è il Procedimento Europeo di Ingiunzione di Pagamento, che permette di recuperare i vari crediti non contestati in tutto il territorio dell’Unione Europea. In questo caso, bisogna presentare una domanda al tribunale, che se lo riterrà adatto emetterà un’ingiunzione di pagamento. Il debitore ha 30 giorni per contestarla, altrimenti l’ingiunzione diventa esecutiva.
In alternativa, si può ricorrere al Titolo Esecutivo Europeo, che consente di far eseguire una decisione giudiziaria in un altro Stato membro senza necessità di un procedimento di riconoscimento. Questo è consigliabile quando il debitore detiene beni in un altro paese dell’UE.
Vi è, infine, la procedura per l’Ordinanza Europea di Sequestro Conservativo, che permette di congelare i fondi del debitore in un conto posto in un altro Stato membro, così da prevenire il rischio di trasferimento o dissipazione dei fondi prima dell’estinzione del debito.
L’arbitrato commerciale internazionale è una modalità alternativa di soluzione delle controversie, in cui un arbitro oppure un collegio arbitrale decide fuori dal sistema giudiziario tradizionale.
Tra i principali vantaggi vi sono la flessibilità nella scelta dell’arbitro, del luogo e delle regole procedurali, oltre alla rapidità delle decisioni, che possono essere eseguite in molti Paesi grazie alla Convenzione di New York. Tuttavia, l’arbitrato può risultare dispendioso e le decisioni sono definitive, senza possibilità di appello.
Le spese sono in genere a carico della parte soccombente, salvo accordi differenti tra le parti.
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