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Recovery Fund, le risorse per la formazione digitale dei docenti

Oltre alle misure relative alle modalità didattiche da utilizzare, tra i fondi del Recovery Fund sono state previste risorse per la formazione dei docenti. Vediamo di cosa si tratta.

Con oltre 400 scuole messe in crisi dalla pandemia il Governo ha deciso di destinare alcune risorse del Recovery Fund alla formazione dei docenti. Infatti torna d’attualità il dibattito sulla didattica a distanza, non più applicata alle sole classe elementari, ma anche alle medie e alle superiori. Questa modalità resta perciò la sola opzione da attivare in caso di nuovo blocco totale, o parziale. Proprio il digitale nelle scuole acquisisce un’importanza sempre maggiore, non solo nell’accezione relativa all’emergenza.

Per sottolineare la centralità del digitale nelle scuole la Ministra dell’Istruzione Azzolina lo ha inserito accanto alla lotta alle classi pollaio e all’edilizia scolastica. Ma cerchiamo di capire come saranno indirizzate le risorse del Recovery Fund dedicate alla formazione dei docenti.

Recovery Fund: docenti e formazione digitale

Molti esponenti del mondo scolastico hanno chiesto di riservare parte delle risorse del Recovery Fund per la formazione digitale dei docenti. Questo perché la preparazione digitale scolastica sta diventando sempre più importante.

Proprio per questo motivo diventa necessario avere personale preparato e, di conseguenza, capace di accrescere le competenze degli studenti. Infatti durante l’audizione relativa al Piano Nazionale per la ripresa si è deciso di stanziare quasi 210 miliardi di euro per formazione, ricerca e cultura, inserita anche nelle sei linee guida del Governo.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/computer-pc-sul-posto-di-lavoro-1185626/

Le misure di trasformazione

Grazie alle risorse del Recovery Fund stanziati per la formazione dei docenti e la cultura sarà possibile aumentare l’efficienza attraverso tre fondamentali misure. Stiamo parlando della:

  • trasformazione delle aule in ambienti di apprendimento innovativi, con strumentazioni all’avanguardia;
  • creazione di 2.700 Digital Labs, uno per ogni scuola secondaria di secondo grado, nei quali formare il personale e organizzare attività didattiche innovative per gli studenti;
  • piena digitalizzazione dei sistemi informatici, delle banche dati e delle infrastrutture amministrative dell’istituzione scolastica.

Perciò se per gli studenti si punterà a potenziare le loro competenze digitali in ogni grado d’istruzione, per quello che riguarda i docenti, arriveranno piani di aggiornamento ad hoc. In quest’ottica si è deciso di affiancare singole iniziative progettuali mirate a dare la massima diffusione di metodologie didattiche innovative.

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Davide Marroccoli

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