
Il bonus da 500 euro: un indennizzo, non un incentivo(www.economiafinanzaonline.it)
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, ha fornito un quadro aggiornato sulle modalità di accesso ai Bonus giovani e donne.
Il documento esplicativo chiarisce requisiti, tipologie contrattuali ammesse, importi degli incentivi e le procedure per la presentazione delle domande all’INPS, in linea con i decreti attuativi firmati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il bonus giovani, disciplinato dall’articolo 22 del Decreto-Legge n. 60 del 7 maggio 2024, si rivolge ai datori di lavoro privati per favorire l’assunzione a tempo indeterminato di personale non dirigenziale. L’incentivo copre il 100% dei contributi previdenziali INPS, esclusi premi e contributi INAIL, per un massimo di 24 mesi. È valido anche per la trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Possono usufruire del bonus quei lavoratori che, alla data di assunzione, non abbiano ancora compiuto 35 anni e non siano mai stati occupati con un contratto a tempo indeterminato. L’esonero contributivo prevede un limite mensile standard di 500 euro per lavoratore, che può salire fino a 650 euro per le sedi situate nelle regioni del Sud Italia, ovvero Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, sempre entro il tetto del 50% dei costi salariali sostenuti dal datore di lavoro.
Il periodo in cui le assunzioni devono essere effettuate per accedere al beneficio va dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025.
Il bonus donne si applica a lavoratrici di qualsiasi età che, al momento dell’assunzione, soddisfino almeno uno dei seguenti requisiti:
– essere prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla residenza;
– risultare senza impiego retribuito da almeno sei mesi se residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale (ZES) per il Mezzogiorno;
– essere considerate svantaggiate in quanto operano in settori o professioni con forte disparità occupazionale di genere.
L’agevolazione consiste nell’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi premi e contributi INAIL), con un limite massimo mensile di 650 euro per ciascuna lavoratrice. La durata del beneficio può essere di 12 o 24 mesi, a seconda dei casi.
Sono esclusi dal beneficio i contratti di lavoro intermittente o a chiamata, anche se a tempo indeterminato, oltre ai rapporti di lavoro domestico, occasionale e di apprendistato.
Le finestre temporali per le assunzioni ammissibili sono:
– dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, per le donne senza impiego da almeno 24 mesi;
– dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, per le donne in settori con disparità di genere senza impiego da almeno 6 mesi;
– dal 31 gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, per le donne residenti nelle regioni ZES senza impiego da almeno 6 mesi.
Modalità di richiesta, revoca e risultati delle domande
Le domande per accedere ai due bonus sono state aperte dal 16 maggio 2025 presso l’INPS, con un boom di oltre 60mila richieste presentate entro il 30 maggio. La maggior parte delle istanze riguarda il bonus giovani, con 55.525 domande che impegnano circa 579 milioni di euro, su un totale di oltre 1,4 miliardi disponibili grazie al co-finanziamento europeo tramite il Programma Nazionale giovani, donne e lavoro.

Le domande per il bonus donne sono state 4.960, con un impegno finanziario di poco più di 54 milioni di euro su un plafond di circa 479 milioni destinati a questa misura.
Il beneficio è soggetto a revoca qualora, entro sei mesi dall’assunzione incentivata, il datore di lavoro licenzi per giustificato motivo oggettivo (GMO) il lavoratore assunto con incentivo o altro lavoratore della medesima unità produttiva con identica qualifica.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, guidato dal ministro Marina Elvira Calderone dal 2022, ha avuto un ruolo chiave nel definire e promuovere queste misure di sostegno all’occupazione. Calderone, ex presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha portato avanti una strategia incentrata sul rilancio del lavoro stabile e di qualità, anche attraverso strumenti innovativi e un più stretto collegamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro.