contratto
Imprenditori, lavoratori autonomi con partita IVA, società e addirittura i lavoratori dipendenti che si accingono a compilare il 73, ma una domanda sorge spontanea tra chi necessita di questi servizi professionali: quanto effettivamente costa rivolgersi a un commercialista?
Valutare la spesa per un commercialista non è un’operazione di semplice matematica. Il prezzo finale dipende da vari fattori: dalla mole di lavoro richiesta alla localizzazione geografica dello studio professionale, dalla specializzazione e esperienza del commercialista alla natura e frequenza del servizio richiesto, come ad esempio, se si tratta di una consulenza una tantum o di una collaborazione continuativa. Riflettendo sull’ampio ventaglio di servizi offerti e sulle specifiche esigenze di ogni cliente, diventa evidente che i costi possano variare significativamente.
I lavoratori autonomi con partita IVA si dividono in due gruppi principali: coloro che operano secondo un regime forfettario e coloro che aderiscono a un regime ordinario. Per il primo gruppo, le prestazioni del commercialista si focalizzano sulla gestione delle dichiarazioni dei redditi e dei contributi, con costi che oscillano generalmente tra i 400 e gli 800 euro all’anno. Per il secondo gruppo, i servizi si estendono a una gestione più complessa e dettagliata delle operazioni fiscali e contabili, portando il costo annuale a un range fra i 1.000 e i 2.000 euro.
Anche le società, a seconda della loro forma giuridica e dimensione, necessitano di un supporto tailor-made che può comportare una spesa annuale dai 2.000 ai 3.500 euro, a coprire uno spettro di servizi che va dalla contabilità fino alla consulenza strategica fiscale.
Per i lavoratori dipendenti interessati alla compilazione del modello 730 tramite un commercialista, invece, il prezzo medio di tale servizio si aggira attorno ai 100 euro, variando a seconda della complessità del caso e dei servizi accessori richiesti.
La varietà di regimi fiscali e tipologie di servizi rende il costo del commercialista fluido: si può passare da circa 30 euro al mese per necessità basilari fino a cifre ben più consistenti per servizi complessi e continuativi. Da notare è anche l’esistenza di un prontuario dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), il quale propone una fascia consigliata di onorari basata su variabili come il fatturato annuo del cliente o il volume delle operazioni gestite.
Una casa tecnologica sì ma che, allo stesso tempo, che non ti faccia spendere troppo…
Con l’arrivo del mese di luglio, circa 360 mila famiglie italiane si preparano a richiedere…
La crescente frequenza di attacchi informatici rende necessario saper riconoscere i segnali di un possibile…
Puoi moltiplicare i tuoi soldi in poco tempo usando i trucchi infallibili dei migliori broker…
Un viaggio unico nel suo genere, che unisce storia, natura e cultura enogastronomica, è quello…
Un vero e proprio paradiso low-cost, dove fare un vita da re con uno stipendio…