Pubblichiamo e il terzo e ultimo portafoglio. Rischio alto perchè azioni a piccola capitalizzazione

Pubblichiamo l’ultimo dei tre portafogli. Quello a più alto rischio in quanto costituito solo da azioni per la maggior parte a bassa capitalizzazione.

Si tratta di un portafoglio molto aggressivo che può dare ampie soddisfazioni . Tuttavia non è esente da rischi, data la sua natura al 100% azionaria e la sua composizione fatta da titoli a media capitalizzazione e ad alta volatilità. Se i mercati andranno bene , questo portafoglio lavorerà sopra benchmark, se andranno male, lavorerà sotto benchmark.

Si tratta sempre di titoli con cedole molto interessanti, o senza cedole, ma con ottime prospettive di performance, che non hanno però la ragionevole certezza di ritornare ai loro valori di partenza ( pre cedola ), e potrebbero permanere per periodi più lunghi sotto i valori precedenti lo stacco delle cedole. Il portafoglio è un mix di azioni italiane ed europee

Banca Mediolanum 7,5% di cedola, Italgas 4,9% di cedola, GDS Holding target price a 50 dollari con quotazione ad oggi di 22 dollari, ma non da dividendi, Intelsat, target a 60 dollari con valore attuale di 20 dollari, operatore nel mondo satellitare, nessun dividendo previsto ad oggi, Uniball Rodanco, cedola al 7,2% e prezzo di target a 240 euro, titolo sceso del 20% negli ultimi mesi, Total , le benzine, dividendo del 5% con ribasso del 10% negli ultimi 6 mesi, target a 65 euro, Dea Capital stacca quasi il 9% di cedola, Banca Sistema con il 5,95% e Gamenet con il 9% di cedola. All’ Aim spicca per dividendo la società Assiteca con addirittura il 35% di cedola e un prezzo di 2.34 euro ed ha perso l’11% nell’anno. Neodecortech vale il 4,9% di cedola e ha già perso il 23% in un anno.

Diamo infine i livelli dei tre indici a 7 giorni da oggi : Ftse target massimo 19.700 e poi 20.000 Dax max 11.350 e poi 11.450 e Stoxx target max 3.180 e poi 3.200 .

Le borse sono comunque in fase di storno avendo ben performato in Gennaio e restano i problemi della Brexit e della fine negoziati dei dazi. A preoccupare si aggiunge la recessione italiana, ben prevista dai più, tra i quali lo scrivente, nonostante le ottimistiche previsioni governative, e i brutti dati macro sempre dell’ Italia, in particolare quelli relativi al settore manifatturiero. A leggere bene i dati sull’occupazione si noterà che sono diminuiti i posti di lavoro relativi al lavoro a tempo indeterminato e cresciuti quelli relativi al lavoro a tempo determinato e cioè in esatta contro tendenza rispetto alle finalità volute dall’attuale riforma del lavoro. Nei prossimi giorni le borse storneranno ancora un po’ senza violare i minimi di dicembre ( 18.400 Ftse, 10.300 Dax e 2.850 Stoxx) , poi la ripartenza sarà pronta. Si tratta dell’ultima onda ribassista.

Fabrizio Piscopo

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