Prosciutto San Daniele
Esportazioni in crescita, consolidamento delle quote di mercato nei principali paesi UE ed extra UE. Maggior predilezione dei consumatori e dei rivenditori per la coscia intera a svantaggio delle vaschette di preafettato. Sono questi i principali elementi del successo del Consorzio del Prosciutto di San Daniele per il 2019. Il secondo semestre ha infatti confermato le attese e i dati previsionali della prima parte dell’anno, determinando la crescita del fatturato, in valore e in volume.
Alla base del successo il Consorzio che raggruppa 31 aziende, tutte localizzate a San Daniele del Friuli, ma anche 3851 allevamenti e 54 macelli che ogni anno producono 2.600.000 cosce di prosciutto secondo quel Disciplinare di Produzione che è forse l’elemento più determinante nella storia di un prodotto, eccellenza dell’agroalimentare italiano, prodotto solo con suini italiani e sale marino.
Se alla base del successo ci sono gli oltre 50 anni di storia del Consorzio, a contribuire alla crescita realizzata nel 2019 hanno concorso anche le esportazioni e, soprattutto, il ruolo che nel mercato è riuscito a conquistarsi il Prosciutto di San Daniele.
L’ equivalente di 4.200.000 kg di prodotto importati dai paesi UE (55%) e extra UE (45%). Da non sottovalutare il ruolo degli importanti accordi di libero scambio sottoscritti con Canada e Giappone (rispettivamente CETA e JAFTA) che consentono al Prosciutto di San Daniele di accedere a due mercati di grande importanza per il settore, come quello canadese e nipponico, scongiurando il rischio di contraffazione, per quanto la quota di mercato in Giappone e Canada non superi ancora la doppia cifra.
Quota in doppia cifra, invece, in 4 Paesi: il Prosciutto di San Daniele detiene il 27% della quota di mercato in Francia, il 19% negli Stati Uniti, il 13% in Germania e il 10% in Australia. A seguire un’ampia serie di Paesi, anche extra UE, in cui il San Daniele inizia a farsi largo con risultati di assoluto prestigio: importanti i risultati conseguiti in Belgio, Austria, Svizzera, Regno Unito, Olanda, Messico e Lussemburgo (oltre che ovviamente in Giappone e Canada). Sul mercato estero, dominio assoluto per la coscia intera che rappresenta l’83% del fatturato da esportazione; il restante 17% è a totale appannaggio delle vaschette di preaffettato.
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