Fonte foto: https://www.pexels.com/photo/close-up-of-coins-on-table-332304/
La società Poste Italiane è recentemente finita sotto i riflettori a causa della sanzione ricevuta dall’Antitrust. Il motivo sarebbe collegato alla scorretta gestione delle raccomandate che ha generato un sistema dannoso e ingiusto. A risentire di questa mala gestione sono stati i consumatori e il Paese in generale e, proprio per questo l’Antitrust ha imposto la multa più salata.
Il Garante dell’Autorità ha anche accusato le Poste di pratiche illegali, ingannevoli e persistenti, visti i richiami emanati in precedenza. Vediamo di capire nello specifico quali motivi hanno mosso la decisione dell’Antitrust e quali conseguenze ci sarebbero state.
Poste Italiane è finita nel mirino dell’Antitrust, che l’ha redarguita con una multa da 5 milioni di euro. Seconde le autorità infatti il gruppo avrebbe violato il Codice del Consumo, esercitando comportamenti e procedure scorrette sulle raccomandate.
In particolare il Garante dell’Antitrust ha evidenziato come Poste Italiane abbia adottato una pratica commerciale scorretta. Questa consisteva nella promozione ingannevole, delle caratteristiche del servizio di recapito di raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale. In sostanza l’accusa mossa dall’Antitrust a Poste Italiane è di non aver:
Inoltre, a peggiorare la situazione di Poste Italiane, c’è l’uso eccessivo dell’avviso di giacenza, anche quando era possibile portare a termine la consegna del documento.
Questo comportamento, bollato come illecito, insieme col monito dell’Antitrust, i reclami ed il mancato controllo sulle pratiche, hanno aggravato la posizione della società. La sanzione assegnata dall’Antitrust è quindi necessaria, in quanto questo atteggiamento si è riverberato sui consumatori.
L’Antitrust ha inoltre sottolineato come la gestione, poco trasparente ed erronea, delle raccomandate non abbia avuto ripercussioni gravi solo sui consumatori. Infatti anche il sistema della Giustizia italiana ha risentito delle problematiche connesse alle consegne. Tanto che per i ritardi dovuti a notifiche errate, anche in ambito penale, molti reati sono caduti in prescrizione, cosa già evidenziata dalle Reazioni Annuali.
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