
Cos’è e come funziona il rimborso del Modello 730(www.economiafinanzaonline.it)
A luglio, molti contribuenti si chiedono perché il rimborso del Modello 730/2025 non sia ancora stato accreditato nella busta paga.
In teoria, chi ha presentato la dichiarazione entro la metà di giugno dovrebbe già aver ricevuto il conguaglio fiscale, ma diversi fattori possono causare ritardi nella liquidazione. Vediamo nel dettaglio le ragioni più comuni e le tempistiche aggiornate relative ai rimborsi fiscali.
Il rimborso del Modello 730 rappresenta un credito fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate a seguito della dichiarazione dei redditi. Questo credito nasce dal conguaglio tra le imposte effettivamente dovute e quelle già trattenute dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico nel corso del 2024. Nel calcolo rientrano anche spese deducibili e detrazioni come interessi passivi su mutui, spese sanitarie e carichi familiari.
Generalmente, i rimborsi iniziano a essere erogati a luglio per i lavoratori dipendenti che hanno trasmesso il Modello 730 entro il 20 giugno. L’importo viene accreditato direttamente in busta paga dal sostituto d’imposta, cioè il datore di lavoro o l’ente previdenziale. Per i pensionati, invece, la liquidazione inizia da agosto, mentre i contribuenti senza sostituto d’imposta devono attendere fino a dicembre per il bonifico diretto dall’Agenzia delle Entrate.
Tempistiche ufficiali e motivi dei ritardi nei rimborsi
Le tempistiche per il rimborso sono strettamente connesse alla data di trasmissione del Modello 730 all’Agenzia delle Entrate e al successivo processo di comunicazione con il sostituto d’imposta. Ecco una sintesi delle scadenze aggiornate:
| Categoria di contribuente | Data inizio rimborso |
|——————————————-|———————————————–|
| Lavoratori dipendenti | Da luglio, tramite busta paga |
| Pensionati | Da agosto, accreditamento sulla pensione INPS|
| Contribuenti senza sostituto d’imposta | Da dicembre, con bonifico diretto |
| Modello presentato entro il 20 giugno | Rimborso da luglio per lavoratori, da agosto per pensionati |
| Modello presentato dopo il 20 giugno | Rimborso da agosto o settembre in poi |
Se il rimborso non è arrivato a luglio pur avendo presentato la dichiarazione entro i termini, i motivi possono essere diversi.
Presentazione tardiva o trasmissione ritardata della dichiarazione
Può accadere che il contribuente abbia consegnato il Modello 730 entro la scadenza a un CAF o a un professionista, ma che questi ultimi abbiano trasmesso la documentazione all’Agenzia delle Entrate in ritardo, magari dopo il 20 giugno. In questo caso, la pratica viene elaborata più tardi e il rimborso slitta ad agosto o settembre.
Sostituto d’imposta incapiente
Un altro motivo frequente riguarda la cosiddetta “incapienza fiscale” del sostituto d’imposta. Se il datore di lavoro o l’ente pensionistico non trattengono imposte sufficienti per coprire il rimborso dovuto, non possono procedere con l’accredito nella busta paga o sulla pensione. In questa circostanza, il credito non viene perso: può essere riportato nella certificazione unica e utilizzato nella dichiarazione successiva, oppure si può richiedere un rimborso diretto all’Agenzia delle Entrate, che però prevede tempi più lunghi.
Differenze per i pensionati
I pensionati devono attendere un mese in più rispetto ai lavoratori dipendenti per ricevere il rimborso, poiché l’INPS eroga i conguagli a partire da agosto. Quindi un ritardo di uno o due mesi per chi percepisce una pensione è da considerarsi normale.
Contribuenti senza sostituto d’imposta
Per chi non ha un sostituto d’imposta, il rimborso non passa tramite la busta paga o la pensione, ma viene corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate con un bonifico bancario. Questo pagamento, tuttavia, avviene solo a partire da dicembre, quindi è normale che non si riceva nulla a luglio.

Un elemento da non sottovalutare riguarda i contribuenti con debiti fiscali pendenti. Il decreto legislativo n. 110/2024 ha introdotto la compensazione obbligatoria tra crediti fiscali e debiti tributari. Se il rimborso Irpef supera i 500 euro e si hanno debiti fiscali, l’Agenzia delle Entrate Riscossione effettua una verifica preventiva. In presenza di debiti, viene proposta una compensazione al contribuente, che ha 60 giorni per accettarla. Accettando, il credito viene usato per estinguere i debiti, in tutto o in parte.
Se il contribuente rifiuta, il rimborso viene sospeso fino al 31 dicembre dell’anno successivo, periodo durante il quale l’ente riscossore può avviare azioni esecutive per il recupero coattivo delle somme dovute.
Questi meccanismi di controllo e compensazione possono quindi causare ulteriori ritardi nel pagamento del rimborso.