
Nuovi tagli in arrivo sulle pensioni - www.economiafinanzaonline.it
Una notizia che preoccuperà non pochi pensionati italiani ed è quella che sta per arrivare nel prossimo mese di giugno. Arriva direttamente dall’INPS.
Ci saranno persone che, in questo mese e sul loro cedolino, rischiano di non vedersi accreditata parte della pensione o che comunque, possano esserci dei tagli consistenti. Come è possibile tutto questo? Perché l’INPS ha deciso per un ricalcolo così pesante? Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Una decurtazione che nessuno s’aspettava ma che, purtroppo, è arrivata. Ma vediamo insieme a chi toccherà questa batosta e, soprattutto, quali sono le motivazioni portate avanti dall’ente previdenziale stesso.
Pensioni: cosa accadrà a giugno?
Una pensione che potrebbe essere davvero molto esigua per alcuni pensionati nel prossimo mese di giugno. Alcuni di loro, infatti, potrebbero vedersi decurtati, dal cedolino del mese, molto di più di quello che si pensa. Per quale motivo sta accadendo tutto questo? Cerchiamo di capire insieme.
Bisogna partire un attimo da una situazione leggermente diversa: a maggio arriveranno in ritardo i pagamenti delle pensioni. Oltre a dei tagli, anche questo in arrivo? Qual è il motivo? C’è chi, da sempre, incassa la pensione il primo giorno del mese ma anche chi, dall’altro lato, si ritroverà a giugno, ad incassarla con qualche giorno di ritardo e con qualcosina in meno in tasca. L’Inps, infatti, avvierà un recupero di somme percepite indebitamente. In pratica, alcuni pensionati dovranno restituire somme ricevute in automatico, senza averne fatto richiesta.
Ecco cosa richiede l’INPS
Infatti, dopo i controlli fatti dalla stessa INPS su tutti i bonus che venivano percepiti o meno, sono iniziati anche i controlli per quello che è stato indebitamente percepito. I bonus in questione sono quelli introdotti dal decreto “Aiuti” e dal decreto “Aiuti ter”, quando al governo c’era Mario Draghi. Questi bonus vennero pensati per contenere la perdita del potere d’acquisto delle pensioni, in particolare dopo la pandemia.

Il primo bonus, da 200 euro, spettava ai pensionati con un reddito fino a 35.000 euro, mentre il secondo era da 150 euro una tantum, destinato ai pensionati con redditi entro i 20.000 euro. C’è anche chi li ha percepiti entrambi senza aver presentato alcuna domanda. Per questo, ecco che si ritroverà, ora, a doverli restituire con trattenute da 50€ al mese, trattenute che saranno fatte sul cedolino di giugno, luglio ed agosto.
E per giugno, le pensioni è probabile che verranno pagate a partire dal 3 del mese in poi (non il 1 né il 2) a causa dei calendari dei giorni bancabili, visto che il 1 e il 2 giugno si tratta di due festività.