
Pensione di reversibilità - economiafinanzaonline.it
Come funzione oggi la pensione di reversibilità per gli eredi del defunto? In questo modo recuperi gli arretrati.
Forse non sapevi che c’è una prestazione dedicata ai vedovi, ovvero la pensione di reversibilità, e che è possibile recuperare fino a 5 anni di arretrati. Che cosa bisogna fare per accedere agli arretrati? Ci troviamo di fronte a un vedovo che non ha mai fatto domanda di pensione di irreversibilità e gli eredi si chiedono dunque come fare per recuperare la reversibilità mai riscattata. È possibile o siamo destinati a perdere questo bonus che ci spetta?
L’INPS risponde e così possiamo scoprire se e come recuperare gli arretrati della tensione di reversibilità anche quando è deceduto il vedovo coniuge che ne usufruiva.
Come fanno gli eredi a recuperare la pensione di reversibilità: l’INPS risponde
Innanzitutto c’è da sapere che i vedovi in condizioni economiche molto gravi non hanno diritto soltanto alla pensione di reversibilità ma anche di una somma aggiuntiva chiamata assegno di vedovanza. Possono beneficiarne, ad esempio, i vedovi invalidi al 100% che hanno anche l’assegno di accompagnamento. L’assegno di vedovanza integra così la reversibilità che spetta al vedovo di un lavoratore privato o pubblico a condizione che sia riconosciuto inabile al lavoro punto se il vedovo in questione muore senza mai aver riscosso l’assegno di vedovanza, gli eredi possono richiederlo e riceverlo? La risposta è sì.

Se il coniuge vedovo defunto già percepiva l’assegno integrativo le rate mai riscosse confluiscono tutte nel patrimonio ereditario e dunque sono già dichiarate nella dichiarazione di successione e spettano di diritto agli eredi punto se il coniuge vedevo non aveva mai richiesto mai gli spetta, il diritto inespresso è comunque trasferito di default agli eredi legittimi del defunto.
Si tratta di una questione da risolvere, in sostanza, nel momento in cui viene compilata la successione e si dividono i diritti pecuniari e di beni agli eredi che sono sopravvissuti al defunto. Come sempre, tuttavia, l’interpretazione delle normative non è univoca e dipende dal caso. Secondo una lettura e alcuni casi gli eredi hanno sempre diritto alla prestazione anche inespressa secondo un’altra, invece ne hanno diritto soltanto se il defunto aveva già fatto domanda, pur senza avere il tempo di riscuoterla. Si tratta dunque, ancora oggi, di una questione non propriamente chiarita da parte dell’INPS e che va spesso a discrezione del notaio che si occupa della successione e dei diritti degli eredi. Spetta all’INPS chiarire ulteriormente questo punto molto importante.