
Il divieto di tenere il motore acceso con il climatizzatore attivo durante la sosta (www.economiafinanzaonline.it)
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature, l’uso del climatizzatore in auto diventa imprescindibile per molti automobilisti.
Il Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, noto come Codice della Strada, prevede all’articolo 157, comma 7-bis, un divieto specifico: non è consentito mantenere il motore acceso durante la sosta del veicolo al fine di tenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria. Questa norma, entrata in vigore nel gennaio 2021, è stata introdotta con l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile, riducendo le emissioni di gas serra e limitando lo spreco di carburante.
Le sanzioni previste per chi viola questo divieto sono tutt’altro che leggere: la multa può oscillare tra un minimo di 223 euro e un massimo di 444 euro. È importante sottolineare che il divieto si applica esclusivamente ai veicoli con motore a combustione interna, quindi alimentati a benzina, diesel, GPL o metano. Le auto elettriche, invece, ne sono esentate, poiché il loro funzionamento non comporta emissioni inquinanti equivalenti.
Differenza tra fermata e sosta: quando scatta la multa?
Spesso si fa confusione tra i concetti di fermata e sosta, termini che assumono un’importanza cruciale nell’applicazione di questa norma. L’articolo 157, comma 1, del Codice della Strada definisce:
- Fermata: la temporanea sospensione della marcia, anche in aree dove non è consentita la sosta, per permettere la salita o la discesa di persone o per esigenze di brevissima durata. Durante la fermata, il conducente deve essere presente e pronto a riprendere la marcia, e la manovra non deve creare intralcio alla circolazione.
- Sosta: la sospensione della marcia protratta nel tempo con la possibilità che il conducente si allontani dal veicolo.
- Arresto: interruzione della marcia dovuta a esigenze di circolazione.
Per comprendere quando si applica la sanzione per uso improprio del climatizzatore, bisogna dunque stabilire se il veicolo è in fermata o in sosta. Il comma 7-bis, infatti, fa riferimento espressamente alla sosta. Se un veicolo è fermo per un tempo brevissimo, con il conducente presente e pronto a ripartire, non si configura la sosta e la sanzione può essere contestata.
Un esempio pratico: Franco, durante una giornata afosa, si ferma per pochi minuti in zona strisce bianche per effettuare una telefonata. Mantiene accesi il motore e il climatizzatore. Viene fermato dalla polizia municipale e multato per 223 euro. Tuttavia, poiché la sua è una fermata brevissima e non una sosta protratta, la contestazione della multa potrebbe essere fondata, facendo leva proprio sulla distinzione legislativa tra fermata e sosta.

Non esiste un tempo esatto stabilito dalla legge per distinguere la fermata dalla sosta; pertanto, il criterio principale resta il buon senso. Limitare l’uso del climatizzatore con motore acceso durante la sosta è un comportamento responsabile, che contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico e il consumo inutile di carburante.
Si raccomanda quindi agli automobilisti di spegnere il motore se prevedono di fermarsi per un periodo prolungato, evitando così di incorrere in sanzioni e di contribuire all’inquinamento ambientale. L’attenzione a queste norme non solo tutela il portafoglio, ma è anche un piccolo gesto a favore della sostenibilità e della qualità dell’aria nelle nostre città.