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Come tutti ormai sappiamo il Bonus babysitter è uno dei tanti sussidi previsti dal Decreto Rilancio. Si tratta di un bonus, creato durante l’imperversare della pandemia, che ha lo scopo, da una parte offrire i mezzi per pagare le babysitter, lasciando i genitori liberi di continuare a lavorare. Dall’altro è finalizzato a preservare una categoria lavorativa che, come molte altre, ha risentito dello stato di emergenza.
Ma la creazione del Bonus babysitter ha comunque fatto discutere, in quanto far entrare un estraneo in casa, potrebbe portare a rischi e complicazioni, anche sanitarie. Per questo motivo il Governo ha deciso di aggiungere la possibilità di utilizzare l’assegno del Bonus babysitter per pagare i parenti. Purché aiutino i genitori nelle gestione dei figli. Un esempio potrebbe essere l’utilizzo del voucher per pagare i nonni che, abitando vicino, possono essere di grande aiuto per le famiglie, soprattutto vista la chiusura della scuole. Scopriamo come fare.
La misura rappresentata dal Bonus babysitter, già inserita nei vari Decreti emanati durante l’emergenza, è stata modificata. Le correzioni sono state eseguite per dare un ulteriore aiuto alle famiglie, anche a causa della chiusura delle scuole.
Insomma il Bonus babysitter potrà essere richiesto da genitori che abbiano almeno un figlio, di età inferiore a 12 anni, ed entrambi lavorano. È prevista anche la possibilità del lavoro tramite smartworking. In ogni caso il sussidio può essere usato per pagare prestazioni svolte dal 5 marzo, e può essere richiesto fino la 31 luglio. Inoltre è molto importante ricordare che:
Una volta inoltrata la richiesta all’INPS sarà necessario:
Il Bonus babysitter sarà quindi utilizzato per pagare chiunque si sia registrato, perciò sono considerati anche nonni, zie, zii e altri parenti. Ma per poter pagare i parenti con il voucher bisognerà:
Ora che abbiamo visto che è possibile pagare i parenti con l’assegno del Bonus babysitter, va ricordato che questo sussidio è stato potenziato. Infatti l’importo dell’assegno è raddoppiato, arrivando al tetto massimo di 1.200 euro e, di conseguenza, aumenta anche il valore per chi lavora nella Sanità o nelle Forze dell’Ordine.
Un’altra novità prevista è la possibilità di pagare il centro estivo, aiutando così i genitori anche nel periodo estivo di chiusura delle scuole. Questo sussidio però non si può aggiungere o integrare con il bonus asilo nido.
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