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Stilare un curriculum vitae può non essere un’impresa semplice. Stiamo affidando il nostro futuro ad un pezzo di carta che deve presentarci nel miglior modo possibile ai nostri potenziali prossimi datori di lavoro. Compilarlo nel modo più corretto ed efficace possibile è fondamentale, affinché la prima impressione che il recruiter dell’azienda ha di noi, sia la nostra migliore versione. Per questo ci sono alcuni consigli e trucchi da seguire che ti consentiranno di raddoppiare le tue possibilità di successo.
Non solo è importante il contenuto, ma anche la forma. Ci sono alcuni termini e parole specifiche che è bene non scrivere mai o l’impressione che darai al datore di lavoro sarà sbagliata o comunque poco interessante nell’ottica di un’assunzione. Se stai per affacciarti al mondo del lavoro con il tuo cv, ecco quali parole non è bene utilizzare e per quale motivo.
Linkedin è uno dei siti più utili per cercare e trovare lavoro in maniera semplice e veloce, ma non sarà un’operazione facile se non si compila il proprio curriculum e i propri dati nella maniera più efficace possibile. Ci sono alcune parole e alcune frasi, infatti, che i recruiter non vogliono mai vedere sui cv dei potenziali assunti, perché scontati o indice di poco interesse nei confronti della posizione di lavoro.
Evita termini eccessivi come “entusiasta” o “motivato” alla posizione: è scontato che se ci si candida alla posizione, significa che si è fortemente interessati a lavorare con quell’azienda o quel brand. Eliminare il più possibile i termini inutili e che non aggiungono nulla in più a ciò che è strettamente necessario che il recruiter sappia di voi. Meglio un cv corto e ricco di contenuti che lungo e pieno di particolari inutili e ridondanti.
Per lo stesso motivo, è consigliato evitare frasi fatte come “attitudine a lavorare in team” o “buone capacità interpersonali“: sono frasi scontate per chi si candida ad un lavoro e non aggiungono informazioni interessanti. Ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di non inventare hobby e passioni che non abbiamo. Un’eventuale domanda specifica da parte del recruiter potrebbe svelare la “bugia” scritta nel cv. Essere sinceri è sempre la via giusta perché il recruiter possa avere un quadro completo della tua persona e delle tue competenze vere.
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