
Un aiuto concreto con la nuova Carta Spesa: chi può richiederla - Economiafinanzaonline.it
C’è un aiuto concreto per tante famiglie italiane da richiedere subito, la nuova Carta Spesa è un vero bonus extra: a chi spetta.
A metà luglio, la tanto attesa Carta Dedicata a Te non ha ancora ricevuto la ricarica prevista per il 2025, nonostante lo stanziamento di circa 400 milioni di euro inserito nella Legge di Bilancio.
Il ritardo è dovuto principalmente alla mancata emanazione del decreto attuativo, indispensabile per dare avvio all’erogazione dei fondi. Questa situazione lascia ancora incerte le tempistiche e crea un clima di attesa tra i beneficiari.
Ritardi e incertezze nella ricarica della Carta Dedicata a Te 2025
Nel corso degli ultimi due anni, la gestione della Carta Dedicata a Te ha seguito modalità diverse: nel 2023 la distribuzione avvenne a luglio con un’integrazione straordinaria a dicembre, mentre nel 2024 l’accredito fu effettuato in un’unica soluzione a settembre. Per il 2025, tuttavia, non è stata ancora fissata una data ufficiale per la ricarica. L’assenza del decreto attuativo blocca l’intero processo, impedendo ai Comuni di identificare i beneficiari e di informarli sulle modalità di utilizzo della carta. Senza questo passaggio, non è possibile procedere con la distribuzione dei fondi, lasciando molti nuclei familiari in attesa di un sostegno economico fondamentale.
Inoltre, la sperata ricarica straordinaria 2024, ipotizzata tra aprile e maggio 2025 e finanziata con fondi residui dell’anno precedente, non si è mai concretizzata. Nessuna conferma è arrivata né dal Ministero competente, né dall’INPS, né da Poste Italiane, e nessun accredito extra è stato effettuato. La Carta Dedicata a Te è destinata a sostenere le famiglie italiane in difficoltà economica, con priorità per quelle numerose o con figli minori. Il beneficio è rivolto a chi soddisfa specifici criteri:
- ISEE non superiore a 15.000 euro
- Nuclei familiari con almeno tre componenti e presenza di figli minorenni
- Residenza in Italia
- Esclusione per chi percepisce altri sostegni economici incompatibili, come Assegno di inclusione, Naspi, Dis-Coll o cassa integrazione
Non è necessario presentare una domanda: l’INPS elabora automaticamente le graduatorie basandosi sui dati ISEE, e i Comuni comunicano direttamente ai beneficiari l’esito e le modalità di ritiro della carta presso gli uffici postali. Negli anni precedenti, gli importi della ricarica sono stati variabili: nel 2023 l’accredito iniziale fu di 382,50 euro, cui si aggiunsero 77,20 euro a dicembre, per un totale di 459,70 euro. Nel 2024, invece, fu stabilito un importo unico di 500 euro. Per il 2025 non esistono ancora conferme ufficiali, ma è prevedibile che la somma rimanga intorno ai 500 euro, salvo modifiche legislative o variazioni nel numero di beneficiari. L’entità definitiva sarà chiarita solo con la pubblicazione del decreto attuativo.

La Carta Dedicata a Te è una carta elettronica prepagata solitamente collegata al circuito Mastercard, utilizzabile esclusivamente per acquisti di beni e servizi essenziali. Tra le spese ammesse rientrano:
- Alimenti e generi alimentari di prima necessità, esclusi alcolici
- Carburante per uso privato
- Abbonamenti per il trasporto pubblico locale
Non è possibile effettuare prelievi in contanti o acquisti non autorizzati. La carta deve essere attivata entro un termine stabilito tramite un primo acquisto: in caso contrario, il beneficio decade. Anche eventuali fondi non spesi entro la scadenza indicata, solitamente entro febbraio dell’anno successivo, vengono revocati. Per evitare di perdere l’accesso alla ricarica della Carta Dedicata a Te, è fondamentale:
- Attivare la carta entro i tempi comunicati dal Comune o dall’INPS
- Utilizzare l’intero importo entro la scadenza prevista
- Monitorare eventuali comunicazioni ufficiali per nuove assegnazioni o aggiornamenti sulle modalità di utilizzo
I Comuni rappresentano il punto di riferimento primario per ricevere aggiornamenti e informazioni sullo stato delle ricariche, mentre i beneficiari sono invitati a consultare regolarmente le comunicazioni ufficiali per non incorrere nella perdita del contributo. L’attesa per la ricarica 2025 continua, in attesa che il Governo sblocchi la situazione con la pubblicazione del decreto attuativo, che rappresenta il passaggio decisivo per il rilascio del bonus e il sostegno concreto alle famiglie in difficoltà.