Mario Draghi
Rettore della Milano-Bicocca e personalità chiave allo Human Technopole, Maria Cristina Messa è la nuova ministra dell’Università e della Ricerca. Ma l’arrivo al dicastero è solo l’ultima tappa di una strada ricca di impegno e successi, infatti giunge a questo incarico dopo anni di ricerca e insegnamento. Da sempre sostenitrice del confronto tra università, imprese e territorio, ha lavorato per lungo tempo al San Raffaele di Milano. Scopriamo chi è Maria Cristina Messa e il suo percorso dal ruolo di primario al San Gerardo di Monza a Ministra dell’Università e della Ricerca.
La Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa nasce a Monza nell’ottobre del 1961. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia e nel 1986 si laurea col massimo dei voti e poco più tardi si specializza in Medicina Nucleare all’Università di Milano. Conclusa la formazione accademica la Messa decide di espandere le sue conoscenze all’estero, studiando sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.
Tornata in Italia ottiene un incarico come ricercatrice all’Istituto San Raffaele di Milano e nel 2001 diventa professore associato all’Università Milano-Bicocca. In seguito, dal 2005 al 2012, Maria Cristina Messa dirige l’unità operativa di medicina nucleare del San Gerardo di Monza, ospedale che fa parte della fondazione Technomed dell’Università. Questo incarico e l’esperienza acquisita negli anni le permettono sempre nel 2012, di guidare il dipartimento di Scienze della Salute della Stessa Università di Milano-Bicocca, divenendo professore ordinario.
Visto il grande impegno e le grandi capacità dimostrate, nel 2013, Maria Cristina Messa è eletta rettore dell’Università Milano-Bicocca. L’incarico, che la Messa ricoprirà fino al 2019, rappresenta però molto di più. Infatti è la prima donna a guidare un ateneo milanese e la quarta a livello nazionale. Durante questo periodo ha la Ministra dell’Università ha promosso e favorito lo stile da campus americano, dando alle lezioni un’impronta più imprenditoriale. Forse per questo è stata coinvolta da Matteo Renzi nello Human Technopole e ha fatto parte della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).
Inoltre l’impegno in campo medico e di ricerca hanno contribuito a farle vincere il premio Marisa Bellisario “Donne ad Alta Quota”. Si tratta di un riconoscimento conferito ogni anno a tutte le donne che si distinguono a livello internazionale per professionalità in campi come medicina, scienze, attività sociali o economia.
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