
Tutte le novità riguardo l'IMU per locali sfitti - economiafinanzaonline.it
Una delle tasse più complesse per i contribuenti italiani, molti si chiedono ancora quali siano i limiti e gli obblighi da pagare.
Come ogni anni, puntuale come un orologio svizzero, arriva il momento di pagare l’annosa tassa IMU, quella sugli immobili posseduti, in uso o meno. Immancabilmente, per molti italiani, l’IMU corrisponde a un lungo periodo in cui si ripresentano dubbi, regole poco chiare e scadenze che non perdonano,
In particolare, al centro delle discussioni ci sono i proprietari di locali a uso commerciale che in questo periodo risultano sfitti e non utilizzati. Anche senza un’attività funzionante, quei metri quadri continuano a pesare sul portafogli, costringendo molti proprietari a spese superflue, senza un modo per mettersi in pari.
Se il locale è sfitto, l’IMU si paga comunque?
Introdotta nel 2012, l’IMU ha sostituito la vecchia ICI e si applica su tutte le tipologie di immobile, con alcune eccezioni, come le abitazioni principali. Ma quando si parla di locali commerciali, quelli classificati come C/1, il discorso cambia drasticamente, complicandosi, forse, più del necessario.

Anche se sfitti, i negozi sono soggetti al pagamento dell’imposta, lo ha confermato di recente anche la Corte Costituzionale, ciò che conta è il possesso. Quindi anche un locale chiuso da mesi può comportare un conto salato, perché non si considera l’uso dell’immobile di per sé, ma solo il valore effettivo.
Le scadenze sono due, il 16 giugno per la prima rata e 16 dicembre per la seconda, non c’è, come si suol dire, remissione dei peccati. Se uno dei due giorni cade di domenica o festivo, si slitta al giorno lavorativo successivo, ma la scadenza resta comunque rigida e valida.
Ci sono però alcuni casi particolari in cui l’IMU può essere ridotta o addirittura non dovuta, ma solo se l’immobile presenta determinare caratteristiche. Ad esempio, se è stato costruito per essere venduto e non è mai stato locato, oppure se è stato occupato abusivamente e l’occupazione è stata denunciata.
Lo stesso vale per i locali inagibili o pericolanti, in questo caso si può ottenere uno sconto del 50%, previa perizia tecnica o dichiarazione sostitutiva. La condizione dell’immobile, ovviamente, deve rendere impossibile il suo utilizzo nelle condizioni in cui si trova, solo in questo caso lo sconto sarà valido.
Alcuni Comuni offrono inoltre ulteriori agevolazioni, per esempio se il locale viene concesso temporaneamente ad associazioni culturali o sociali che ne fanno uso attivo. Per chi invece utilizza l’immobile in modo strumentale alla propria attività l’IMU è deducibile al 100% ai fini IRPEF e IRES.