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La Legge 104 è una delle più richieste da parte dei cittadini italiani, in base anche ad una serie di patologie che ciascuno può avere.
Si tratta di una legge molto particolare che consente di avere agevolazioni non solo per chi ha certificate queste patologie, ma anche per chi accompagna e fa da aiuto a coloro che hanno queste patologie. La domanda che tutti si pongono è: chi la può ricevere?
Ci sono stati dei cambiamenti nel corso di questi ultimi anni proprio per l’ottenimento ed il riconoscimento di questa legge. Ci sono dei permessi, però, che si possono richiedere. Quali sono?
Legge 104: alcuni chiarimenti in merito
La legge 104 è stata creata e messa in atto per dare aiuto e sostegno a coloro che hanno una disabilità e, dall’altro lato, si dà anche la possibilità alle persone che accompagnano o che le assistono di essere con loro presenti, anche quando sembra essere impossibile. Chi, infatti, assiste una persona che ha la legge 104, ha diritto a dei giorni di festa da lavoro, con una determinata percentuale al mese.
Quello che è necessario comprendere e capire a fondo è chi effettivamente può ottenere il riconoscimento di questi benefici di legge. Partiamo dal presupposto che bisogna avere una certificazione idonea, con relative patologie per arrivare ad avere il riconoscimento della Legge 104. Patologie che siano invalidanti sì e che non permettano, alla persona che ne è affetta, di svolgere una vita quotidiana tranquilla e serena.
Fra le malattie che permettono l’ottenimento della legge 104 vi sono, anche, il diabete all’obesità, la depressione, le cardiopatie, i tumori fino anche all’Alzheimer. Si tratta di patologie invalidanti che portano al riconoscimento, se richiesto, dell’invalidità civile, arrivando così anche ad ottenere tutele economiche, lavorative e sociali.
I permessi del cargiver
La Legge 104 ha molte sfaccettature e, una di queste è quella che riguarda coloro che assistono chi ha patologie invalidanti. E una delle domande è: chi assiste, può avere dei permessi per poter andare in vacanza con il suo assistito? Sembra uno scioglilingua, ma guardiamo insieme nel dettaglio.

La normativa riconosce al lavoratore caregiver, ovvero il lavoratore che presta assistenza al familiare con disabilità grave, la possibilità di usufruire del congedo straordinario, per un periodo di massimo due anni per potersi assentare dal lavoro che svolge. Partire per una vacanza, utilizzando il congedo retribuito è considerato una vera e propria truffa aggravata, ma la situazione si presenta diversa se è il disabile che deve essere accompagnato in vacanza.
La legge non fornisce indicazioni restrittive relative al luogo, su dove cioè debba essere prestata l’assistenza. Per questo, l’attività di accompagnamento a trattamenti terapeutici benefici, può rientrare legittimamente nell’uso dei permessi 104, sempreché vi sia una chiara giustificazione medica.