
Impatto dei dazi Usa sull’economia italiana: i settori più colpiti (www.economiafinanzaonline.it)
Le recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea rischiano di tradursi in un pesante aumento dei costi per i consumatori.
Un’analisi dettagliata del Codacons, basata sulle ultime misure annunciate, evidenzia come l’introduzione di dazi doganali possa provocare una vera e propria stangata sulla spesa delle famiglie, con potenziali incrementi fino a 4,2 miliardi di euro annui.
L’intesa recentemente raggiunta tra Washington e Bruxelles prevede l’applicazione di dazi al 15% su numerosi prodotti, una decisione che, secondo il Codacons, potrebbe avere effetti significativi sull’inflazione e sui prezzi al dettaglio in Italia. La conseguenza diretta sarà un aumento generalizzato dei costi per i consumatori, con un aggravio stimato tra 2,55 e 4,23 miliardi di euro all’anno, a seconda dell’entità dell’incremento inflazionistico che si registrerà nel nostro Paese.
Le imprese italiane ed europee, infatti, subiranno un calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti d’America, che potrebbe non essere compensato da un aumento delle vendite verso mercati terzi. Questo squilibrio comporterebbe una riduzione dei margini di profitto, spingendo i produttori a rialzare i prezzi nei mercati domestici per contenere le perdite.
Tra i comparti maggiormente colpiti figurano l’automotive e il settore alimentare, che subiranno un duro contraccolpo. Meno esposti, invece, saranno i beni di lusso, la cui domanda si dimostra meno elastica rispetto ai prezzi e quindi più resistente all’impatto dei dazi.
Effetti collaterali: inflazione, mutui e finanziamenti
L’eventuale aumento dell’inflazione nell’area euro, innescato dai dazi, potrebbe spingere la Banca Centrale Europea a rivedere la propria politica monetaria, optando per un rialzo dei tassi d’interesse. Questa manovra avrebbe ripercussioni negative soprattutto per le famiglie italiane che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, le quali si troverebbero a dover sostenere costi maggiori per i finanziamenti in essere.
Il Codacons sottolinea come questo ulteriore effetto potrebbe aggravare la già difficile situazione economica di molte famiglie, rendendo più oneroso l’accesso al credito e penalizzando la capacità di spesa degli italiani.

Nonostante le pesanti misure sui prodotti esportati dall’Europa verso gli Stati Uniti, l’Unione Europea ha deciso di sospendere i controdazi sui beni “Made in USA”, garantendo così la stabilità dei prezzi per una vasta gamma di prodotti importati nel nostro Paese.
Tra questi figurano prodotti alimentari come formaggi, noccioline, salmone, pompelmi, vaniglia, frumento, tabacco, cacao, cioccolato e bevande alcoliche come vodka, rum, whisky e bourbon. Ma anche beni non alimentari come jeans, cosmetici, trattori, consolle per videogiochi, borse, portafogli, ricambi per biciclette, giochi per bambini, oltre a simboli iconici della cultura americana quali gli SUV e la leggendaria moto Harley Davidson.
Questa scelta di Bruxelles mira a evitare un ulteriore aumento della pressione inflazionistica sui consumatori europei e a mantenere un flusso commerciale relativamente stabile con gli Stati Uniti.