MILANO – La crescente tensione derivante dalla guerra commerciale di Donald Trump sta generando nervosismo e incertezze nei mercati, mentre si avvicina il 2 aprile 2025, data in cui Washington comunicherà le nuove misure tariffarie. Stando alle ultime notizie diffuse nel corso del weekend, il presidente Trump non prevede di introdurre dazi specifici per settori chiave come quello automobilistico, farmaceutico e dei microchip. Le nuove tariffe potrebbero riguardare solo il 15% delle nazioni con squilibri commerciali persistenti nei confronti degli Stati Uniti, definiti dal Segretario al Tesoro Scott Bessent come i “dirty 15”. Il Wall Street Journal riporta che i paesi interessati saranno simili a quelli menzionati dal rappresentante commerciale americano in una comunicazione ufficiale del Federal Register del mese scorso, focalizzandosi sulle nazioni del G-20, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia e Vietnam.
Oggi, i mercati finanziari stanno attendendo con attenzione i dati sugli indici Pmi delle principali economie mondiali. Gli investitori sono particolarmente interessati all’andamento dei prezzi e alla situazione del settore manifatturiero nell’area euro, che continua a mostrare segnali di contrazione, sebbene stia iniziando a recuperare. La pubblicazione di questi dati potrebbe influenzare ulteriormente le decisioni di investimento e le aspettative economiche, rendendo cruciale l’analisi dei risultati per i prossimi sviluppi.
Alle ore 08:24 del 24 marzo 2025, il prezzo del petrolio si presenta sostanzialmente stabile sui mercati internazionali. Il Wti americano, con consegna a maggio, segna un lieve incremento dello 0,04%, attestandosi a 68,31 dollari al barile. D’altro canto, il contratto sul Brent per il mese di maggio registra una flessione dello 0,03%, con un prezzo di 72,14 dollari al barile. Questa stabilità nei prezzi del petrolio riflette una fase di attesa da parte degli investitori, che monitorano attentamente gli sviluppi geopolitici e le dinamiche di offerta e domanda nel settore energetico.
Nella mattinata del 24 marzo 2025, le Borse asiatiche chiudono in modo contrastato, con gli investitori in cerca di segnali sulla prossima ondata di dazi prevista per il 2 aprile. Le borse si concentrano sugli effetti della guerra commerciale e sulle trattative di pace tra Ucraina e Russia. Tokyo ha registrato una flessione dello 0,18%. Sul fronte dei cambi, lo yen si mantiene stabile sul dollaro a 149,50 e sull’euro a 162,10. In controtendenza, Hong Kong segna un incremento dello 0,27%, mentre Seul guadagna lo 0,1%. Mumbai, con un aumento dell’1,2%, ha azzerato le perdite accumulate dall’inizio dell’anno. La situazione è contrastata anche in Cina, con Shanghai in crescita dello 0,2% e Shenzhen in calo dello 0,7%.
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