
In questi Paesi con la pensione fai una vita da re - Economiafinanzaonline.it
In questi Paesi è possibile fare una vita da re con una pensione media: perché nel 2025 tanti pensionati italiani si stanno trasferendo.
La migrazione dei pensionati italiani all’estero continua a segnare una crescita significativa, con un trend che negli ultimi 15 anni ha visto triplicare il numero di anziani che scelgono di trasferirsi fuori dai confini nazionali.
Non si tratta soltanto di cercare clima mite e paesaggi soleggiati, ma di un vero e proprio cambiamento di paradigma nei modelli di vita post-lavoro, spinto dalla ricerca di una migliore qualità della vita a costi sostenibili.
Le destinazioni preferite dai pensionati italiani nel 2025
Secondo i dati aggiornati dall’Inps, la Spagna si conferma come la meta più ambita per i pensionati italiani, superando il Portogallo. Quest’ultimo ha infatti ridotto i vantaggi fiscali che per anni l’avevano resa un polo attrattivo per i pensionati europei, indebolendo così il suo richiamo. La Spagna, invece, continua a conquistare grazie al suo clima temperato, a un sistema sanitario efficiente e alla presenza di comunità italiane ben consolidate, elementi fondamentali per chi decide di vivere all’estero. Parallelamente, l’Albania sta emergendo come una destinazione alternativa sempre più popolare, soprattutto per chi punta a uno stile di vita semplice e a un costo della vita contenuto.
Anche la Svizzera, la Francia e la Germania restano scelte frequenti, spesso motivate da ragioni familiari, come il ricongiungimento con figli o nipoti residenti in questi Paesi. Un dato interessante riguarda la Tunisia, che nel 2023 ha visto un aumento dei pensionati italiani in arrivo, tanto da essere definita “meta strategica” dall’Inps per i pensionati autosufficienti. Il Lazio si distingue come la regione italiana con il maggior numero di pensionati diretti verso il Nord Africa, posizionandosi al quarto posto tra le regioni con più emigranti anziani, dietro a Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Liguria.
Da inizio decennio circa 38mila pensionati italiani hanno abbracciato la scelta di trasferirsi all’estero, portando il totale degli assegni pensionistici erogati fuori dall’Italia a quota 229mila. Un fenomeno in forte espansione, che contrasta nettamente con il basso numero di pensionati che decidono di tornare in patria, stimato tra le 400 e le 800 persone ogni anno. Questo trend riflette una trasformazione culturale: la pensione non è più vista esclusivamente come un periodo di riposo da trascorrere in Italia, ma come un’opportunità di ripartenza, spesso in Paesi che offrono condizioni di vita più favorevoli dal punto di vista economico e sociale.

La scelta della meta perfetta dipende da molteplici fattori personali. Lo stile di vita desiderato, il budget disponibile e lo stato di salute giocano un ruolo cruciale. Per esempio, chi necessita di assistenza sanitaria regolare dovrebbe preferire Paesi con sistemi sanitari pubblici efficienti e accessibili, come la Spagna o la Francia. Viceversa, chi punta a un costo della vita più contenuto può orientarsi verso Paesi come Albania o Tunisia, ma deve considerare anche le sfide legate alla lingua e alle differenze culturali.
Altro aspetto fondamentale è la verifica del regime fiscale del Paese ospitante, le convenzioni bilaterali in tema di pensioni e le condizioni di sicurezza. Prima di prendere una decisione definitiva, è consigliabile visitare la destinazione prescelta, entrare in contatto con chi già vi risiede e raccogliere informazioni tramite ambasciate, consolati e patronati, per avere un quadro completo e affidabile della situazione locale.