Italia in recessione tecnica. Ma il Governo resta ottimista per il secondo semestre.

Non sono stati ancora pubblicati i dati Istat, ma ieri, Conte, ha anticipato che i dati del Pil saranno negativi e ha addossato le colpe di ciò ai precedenti governi e alla situazione internazionale. La situazione impatterà sulla Borsa ?

Diamo subito i livelli delle tre principali indici italiani : Ftse 22.000 come resistenza e 18.700 come supporto, Dax 11.350 come resistenza e 10.700 come supporto e infine Stoxx 3.200 come resistenza e 3.000 come supporto.

Siamo dell’idea che raggiunte le resistenze, gli indici ripiegheranno con velocità , data la situazione dazi in stallo, data l’ipotesi di una Brexit no deal e data, infine, la situazione stagnante della nostra economia.

I dati di previsione di FMI e Banca d’Italia recitano +0,6% per il 2019. Dato che, per esperienza, difficilmente le previsioni vengono raggiunte in positivo, stimiamo che il PIL del 2019 non supererà lo 0,3% e quindi il deficit supererà il 3%. Lo spread è stabile a 240 – 250 e questo costerà , in interessi aggiuntivi, almeno 7 miliardi di euro.

Nonostante questa non positiva situazione macroeconomica molte aziende staccheranno, come già detto, molti buoni dividendi : Intesa, Unipol, Poste, Eni, Azimut, Snam, Unieuro, Fca, oltre a molte aziende straniere si preparano a staccare dividendi generosi ben sopra il 6%.

La speranza è che queste eccellenze riescano a migliorare ancora nel 2019, che si prospetta come un anno particolarmente duro dal punto di vista dei mercati. In ogni caso pensiamo che fino agli stacchi cedole ( Giugno ) i mercati si manterranno abbastanza positivi e alla boa del semestre potremmo assistere, invece, a uno storno dovuto alla fine del ciclo statunitense. Per il momento si naviga a vista e suggerisco di seguire le indicazioni dei livelli ( sempre valide a 3-5 giorni ) dei vari indici.

Tra i titoli di interesse segnaliamo sempre Campari, che ha rotto la resistenza, Snam, dopo lo storno fisiologico, Azimut, che grazie ai nuovi criteri di conteggio è salita di oltre il 20% e staccherà dividendi vicini al 10% e Ferragamo che è rimbalzata per la quarta volta sui suoi stessi minimi storici dando la sensazione che il supporto a 17 euro sia molto robusto.

Fabrizio Piscopo

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