
Incentivi e Soluzioni(www.economiafinanzaonline.it)
Il tema della prescrizione dei tributi locali è di grande rilevanza per i contribuenti poiché possono esigere il pagamento di imposte e tasse.
I termini di prescrizione per l’IMU (Imposta Municipale Unica), la TARI (Tassa sui Rifiuti) e il bollo auto, analizzando anche le normative di riferimento e le modalità di contestazione.
I tributi locali, diversamente da quelli erariali che affluiscono nelle casse dello Stato centrale, sono soggetti a termini di prescrizione più brevi. In generale, i tributi statali, come l’Irpef, hanno una prescrizione di 10 anni, mentre le tasse comunali e regionali devono essere riscosse entro un periodo più limitato. Questo è un aspetto cruciale da considerare per i contribuenti, poiché consente di comprendere fino a che punto si è obbligati a saldare debiti fiscali.
IMU e TARI: termini di prescrizione
L’IMU e la TARI sono tributi comunali il cui incasso è destinato a finanziare i servizi locali. Gli enti locali hanno la responsabilità di accertare e riscuotere tali imposte, e possono farlo direttamente o delegando il servizio a società esterne. Secondo l’articolo 1, comma 161, della Legge 296/2006, gli avvisi di accertamento relativi a queste tasse devono essere notificati entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati.
Di conseguenza, il termine di prescrizione per l’IMU e la TARI è di 5 anni. Questo significa che, se un contribuente non versa l’IMU o la TARI per l’anno 2021, l’amministrazione comunale ha tempo fino al 31 dicembre 2026 per richiedere il pagamento tramite un avviso di accertamento. Pertanto, nel 2025, non sarà più dovuto il pagamento di tali tributi relativi all’anno 2019, a condizione che non siano stati inviati avvisi di sollecito.
Un aspetto importante da considerare riguarda la notifica delle cartelle esattoriali. Anche in questo caso, l’ente comunale ha 5 anni di tempo per notificare una cartella esattoriale dopo aver emesso un avviso di accertamento. Se non rispetta questo termine, il diritto di riscuotere il tributo decade.
Per quanto riguarda il bollo auto, la situazione è diversa, poiché la prescrizione è ancora più breve. Il termine di prescrizione per il bollo auto è di 3 anni. Questo termine decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere versata. Ad esempio, se un contribuente non ha pagato il bollo auto per l’anno 2023, la Regione ha tempo fino al 31 dicembre 2026 per notificargli un avviso di accertamento.
Anche per il bollo auto, le cartelle esattoriali devono essere notificate entro 3 anni dall’emissione dell’avviso di accertamento, altrimenti il diritto di riscuotere il tributo decade.

In caso di ricezione di un avviso di accertamento oltre i termini di prescrizione previsti, il contribuente ha il diritto di impugnare l’atto. È fondamentale farlo entro 60 giorni dalla notifica, presentando ricorso al Tribunale tributario provinciale. Questa possibilità è particolarmente importante, in quanto consente di contestare eventuali errori o illegittimità negli atti impositivi.
In alternativa, il contribuente può presentare un’istanza di autotutela all’ente impositore, richiedendo l’annullamento dell’atto ritenuto illegittimo. Questa istanza può essere presentata sia prima che dopo la notifica dell’atto e può riguardare qualsiasi tipo di atto impositivo emesso dalla Pubblica Amministrazione.
La prescrizione delle tasse locali riflette un equilibrio tra il diritto dell’amministrazione di riscuotere i tributi e la necessità di garantire ai cittadini la certezza dei propri diritti. È importante che i contribuenti siano informati sui loro obblighi e sui loro diritti, in modo da poter gestire al meglio la propria posizione fiscale.
La gestione dei tributi locali è spesso complessa, e le amministrazioni comunali devono adottare pratiche trasparenti e corrette per evitare conflitti con i cittadini. Inoltre, una maggiore consapevolezza da parte dei contribuenti riguardo ai termini di prescrizione e alle modalità di contestazione può contribuire a migliorare le relazioni tra cittadini e istituzioni, favorendo un clima di fiducia e collaborazione.
In un contesto in cui le risorse economiche sono sempre più limitate, è fondamentale che i contribuenti comprendano l’importanza del rispetto delle scadenze fiscali e delle procedure di contestazione, per evitare spiacevoli sorprese e garantire una gestione più serena delle proprie finanze.