
Imu e Tari 2025 (www.economiafinanzaonline.it)
Con la primavera, per molti contribuenti italiani è tempo di affrontare il pagamento dei tributi locali, in particolare l’IMU e TARI.
Questi tributi, sebbene necessari per finanziare i servizi pubblici locali, possono rappresentare un onere significativo per le famiglie.
È quindi fondamentale conoscere le opzioni disponibili per ottenere riduzioni ed esenzioni, specialmente nel 2025, un anno che porta con sé alcune novità importanti.
Imu e Tari 2025: un focus sulle riduzioni e esenzioni
L’IMU è un’imposta che si applica al possesso di immobili, tra cui fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. I contribuenti sono tenuti a versare l’IMU in due rate: il primo acconto deve essere pagato entro il 16 giugno, mentre il saldo finale è previsto per il 16 dicembre. È essenziale notare che l’IMU sulla prima casa, definita anche abitazione principale, è generalmente esente. Tuttavia, ci sono eccezioni per le abitazioni classificate nelle categorie catastali di lusso, ossia A/1, A/8 e A/9.
Abitazione Principale e Pertinenze
L’abitazione principale è definita come l’unità immobiliare in cui il contribuente e i membri del suo nucleo familiare risiedono stabilmente. Inoltre, le pertinenze dell’abitazione principale, classificate come C/2 (cantine), C/6 (box auto) e C/7 (tettoie), possono anch’esse beneficiare dell’esenzione, ma solo per una unità pertinenziale per ogni abitazione.
Seconda Casa: Riduzioni e Vantaggi
Per quanto riguarda l’IMU sulle seconde case, l’aliquota ordinaria è fissata allo 0,76%, ma può variare da comune a comune. Alcuni comuni possono applicare un’aliquota ridotta che oscilla tra lo 0,46% e l’1,06%. Nonostante l’IMU sia principalmente applicata alle seconde case, esistono diverse situazioni in cui è possibile ottenere riduzioni o esenzioni, anche parziali.
- Immobili inagibili o inabitabili: Se una casa è dichiarata inagibile, il contribuente può beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile.
- Immobili storici e artistici: Questi beni possono godere di una riduzione del 50% a prescindere dall’uso che se ne fa.
- Affitto a canone concordato: Se la seconda casa è affittata a un canone concordato, si applica una riduzione del 75% dell’IMU.
- Comodato a familiari: Se l’immobile è concesso in comodato a figli o genitori, è prevista una riduzione del 50%, a condizione che il comodante possieda solo un’abitazione e risieda nello stesso comune.
- Pensionati non residenti: Infine, i pensionati non residenti in Italia possono beneficiare di una riduzione del 50% dell’IMU, se soddisfano determinati requisiti.
Una novità importante riguarda l’esenzione IMU per la ex casa coniugale, assegnata dal giudice al genitore affidatario dei figli. In questo caso, l’esenzione spetta anche se il genitore non è il proprietario.
La TARI, che si occupa della tassa sui rifiuti, ha scadenze che variano a seconda dei comuni, ma in genere prevede tre rate, con la prima da pagare entro la fine di aprile. A differenza dell’IMU, la TARI è direttamente correlata alla quantità di rifiuti prodotti. Pertanto, i comuni possono decidere di applicare riduzioni in base a particolari situazioni.
Esenzioni per Immobili Disabitati
Per quanto riguarda la TARI, le case disabitate possono beneficiare di esenzioni, poiché non producono rifiuti. Tuttavia, è fondamentale che l’inutilizzabilità dell’immobile sia dimostrabile. Ad esempio, un immobile privo di allacciamenti ai servizi essenziali, come elettricità o acqua, può essere considerato inutilizzabile e quindi esente dalla tassa.
Inoltre, i comuni possono applicare riduzioni per abitazioni utilizzate solo stagionalmente. Tuttavia, queste riduzioni tendono a essere marginali e non sempre riflettono la reale situazione di utilizzo dell’immobile.
Bonus TARI per Reddito Basso
Un’importante novità per il 2025 è il Bonus TARI, che prevede una riduzione del 25% per le famiglie con redditi ISEE bassi. Questo incentivo è destinato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro. Per famiglie con più di quattro figli a carico, la soglia di reddito sale fino a 20.000 euro. È importante notare che il bonus è applicabile solo per una singola abitazione per nucleo familiare e non si estende alle seconde case.