
Non gettare il tuo vecchio telecomando: quanto vale davvero - Economiafinanzaonline.it
Non buttare via il tuo vecchio telecomando, probabilmente non lo sai ma puoi risparmiare tanti soldi: quanto vale davvero.
Il telecomando è uno di quegli oggetti di uso quotidiano che spesso sottovalutiamo, tanto da gettarlo via quando si rompe o diventa obsoleto.
Tuttavia, un vecchio telecomando può rappresentare un vero tesoro domestico per chi sa come riutilizzarlo o riciclarlo, consentendo di risparmiare denaro e ridurre i rifiuti elettronici.
Perché conservare un vecchio telecomando è vantaggioso
Molte persone tengono in casa telecomandi inutilizzati, spesso dimenticati in un cassetto. Questi dispositivi, anche quando non funzionano più con gli apparecchi contemporanei o mostrano segni di usura, contengono componenti elettronici di valore come circuiti integrati, LED e sensori a infrarossi. Questi elementi sono fondamentali per chi desidera cimentarsi in progetti di elettronica domestica o di domotica fai-da-te. Il valore di un telecomando non si limita quindi al suo uso originale, ma si estende al potenziale di riutilizzo e riciclo creativo.
Grazie alla loro struttura versatile, i telecomandi possono essere convertiti in strumenti utili per il controllo di dispositivi intelligenti, oppure trasformati in oggetti decorativi o materiali per attività di bricolage. Uno degli utilizzi più interessanti del telecomando è il suo impiego come ricevitore a infrarossi compatibile con sistemi come Arduino o Raspberry Pi. Collegando la matrice di pulsanti interna a un microcontrollore, è possibile programmare il telecomando per gestire:
- Luci LED intelligenti
- Ventilatori
- Altri dispositivi per la domotica personalizzata

Questa trasformazione consente di realizzare un sistema di controllo remoto personalizzato, risparmiando l’acquisto di nuovi apparecchi e contribuendo alla sostenibilità ambientale. Inoltre, il telecomando può essere convertito in una tastiera per progetti elettronici, utile per chi si interessa di microcontrollori e sperimentazioni tecnologiche. Per chi preferisce un approccio meno tecnico, il telecomando può essere reinventato come elemento decorativo originale o come parte di un progetto di arte riciclata. Chi desidera cimentarsi nel riutilizzo di un vecchio telecomando può seguire alcuni semplici passaggi:
- Smontaggio e pulizia: con un cacciavite si rimuove il coperchio posteriore, prestando attenzione a non danneggiare la scheda elettronica e i LED. Questi componenti vanno puliti accuratamente con alcool isopropilico e un pennello per eliminare polvere e residui, assicurando così un corretto funzionamento
- Scelta del progetto: a seconda dell’intenzione, si può optare per un utilizzo elettronico o artistico. Nel primo caso, è necessario un microcontrollore come Raspberry Pi per integrare il telecomando in un sistema domotico. Nel secondo caso, si può procedere a modifiche estetiche, dipingendo o decorando la scocca
- Adattamento e programmazione: per la domotica, si collega la matrice di pulsanti al microcontrollore, configurando i segnali per controllare luci, ventilatori o altri dispositivi intelligenti. Per un uso creativo, si può aggiungere un magnete e trasformare il telecomando in un originale ornamento da frigorifero o da scrivania
Questi semplici interventi non solo prolungano la vita del telecomando ma permettono anche di evitare che diventi un rifiuto elettronico, contribuendo così a un consumo più responsabile e consapevole. Riutilizzare un vecchio telecomando non è solo una questione di risparmio economico, ma un modo intelligente per valorizzare risorse altrimenti destinate alla discarica. Sfruttando la versatilità di questo dispositivo, è possibile dare vita a progetti innovativi, utili e creativi, che integrano tecnologia e sostenibilità nel quotidiano.