Il 27 marzo 2025, Beirut ha accolto un nuovo capitolo nella sua storia economica con l’elezione di Karim Souhaid come governatore della Banca centrale. Questo avviene dopo un lungo periodo di crisi istituzionale che ha afflitto il Libano, aggravato da una delle peggiori crisi finanziarie mai vissute dal paese. Souhaid, figura di spicco nel settore privato con una formazione prestigiosa a Harvard, è stato scelto durante una seduta straordinaria del consiglio dei ministri, ottenendo 17 voti favorevoli su un totale di 24. La sua nomina è sostenuta dal presidente della Repubblica, Joseph Aoun, e segna una svolta dopo la gestione ad interim di Wassim Mansuri, che ha ricoperto il ruolo dopo la fine del mandato di Riad Salame.
Karim Souhaid subentra a Riad Salame, il quale ha guidato la Banca centrale per oltre trent’anni, ma è stato oggetto di accuse di illeciti finanziari sia in Libano che in Europa. Salame è considerato uno dei principali responsabili della crisi finanziaria che ha colpito il Libano a partire dal 2019, una situazione che ha portato il paese a un collasso economico senza precedenti. L’elezione di Souhaid rappresenta una speranza per il paese, che sta cercando di riprendersi da un periodo di instabilità e difficoltà, aggravato dalla pandemia, dal conflitto in Siria e dagli scontri recenti con Israele.
Il compito di Souhaid non sarà semplice. Il Libano si trova in una fase critica, con la necessità di avviare un ciclo di discussioni con il Fondo monetario internazionale (FMI) per ottenere un programma di assistenza. Questo programma è essenziale per il rilancio economico del paese, ma è condizionato all’implementazione di riforme istituzionali, politiche e finanziarie che sono attese da tempo. La comunità internazionale guarda con attenzione a queste riforme, poiché sono fondamentali per stabilizzare l’economia libanese e attrarre investimenti esteri.
I media locali evidenziano che l’accordo con il Fondo monetario internazionale potrebbe facilitare la raccolta di fondi necessari per la ricostruzione delle aree devastate dalla guerra con Israele, stimati in undici miliardi di dollari. La sfida per Souhaid e il suo team sarà quella di navigare attraverso una complessa rete di interessi politici e sociali, mentre cercano di implementare le riforme richieste. Il futuro economico del Libano dipende in gran parte dalla capacità del nuovo governatore di ristabilire la fiducia nelle istituzioni finanziarie e di promuovere un ambiente favorevole alla crescita e alla stabilità.
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