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Il legame tra Bitcoin e Timothy May

Meglio noto come l’autore di “The Crypto Anarchist Manifesto”, Timothy May è stato uno dei fondatori originali del movimento cypherpunk, un gruppo di tecnologi che, durante gli anni ’80, ha identificato e promosso i metodi crittografici come base per ridefinire le comunicazioni, l’economia e la cittadinanza.

May ha effettuato negli anni una serie di notevoli profezie, alcune delle quali appaiono anche nel suo manifesto, sulla capacità delle reti crittografiche distribuite di trasformare la relazione tra i cittadini e i loro governi. Queste profezie erano di solito a sostegno delle sue opinioni libertarie, molte delle quali si sono rivelate vere nei trent’anni successivi, compresa la creazione di Bitcoin.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio qual è il rapporto tra Timothy May e la criptovaluta più famosa al mondo, al fine di comprendere meglio cos’è il bitcoin.

Bitcoin

Chi è Timothy May?

Timothy Christopher May, conosciuto anche come Tim May, è stato un ingegnere elettrico, un tecnico informatico, uno scrittore nonché uno scienziato senior presso Intel. Tuttavia, è diventato famoso per aver fondato il movimento cripto-anarchico dopo aver scritto il “Crypto Anarchist Manifesto” nel 1988, così come per essere uno dei leader di spicco del movimento Cypherpunk. È da molti considerato come il padre della protezione della privacy mediante l’utilizzo della crittografia.

Nelle righe iniziali del suo Manifesto, ha dichiarato: “La tecnologia informatica è sul punto di fornire la capacità agli individui e ai gruppi di comunicare e interagire tra loro in modo totalmente anonimo. Due persone possono condurre affari, e negoziare contratti elettronici senza mai conoscere il vero nome, o l’identità legale, dell’altro”, aggiungendo che “Questi sviluppi altereranno completamente la natura della regolamentazione del governo, la capacità di tassare e controllare le interazioni economiche, la capacità di tenere segrete le informazioni, e persino altereranno la natura della fiducia e della reputazione”.

Il suo manifesto prevedeva anche molte delle critiche che avrebbero in futuro accompagnato la tecnologia delle criptovalute: “Lo Stato cercherà naturalmente di rallentare o fermare la diffusione di questa tecnologia, mostrando preoccupazioni di sicurezza nazionale, l’uso della tecnologia da parte di spacciatori ed evasori fiscali, e le paure di disintegrazione della società”, anche se riconosce che “Molte di queste preoccupazioni saranno valide”, pur concludendo che “non fermeranno la diffusione della cripto-anarchia”.

È incredibile pensare quanto siano reali nel 2022 queste parole!

Cosa lega Bitcoin e Timothy May?

Bitcoin è una valuta digitale protetta da dispositivi di rete peer-to-peer. Molti credono che l’idea alla base di Bitcoin possa essere fatta risalire al “Manifesto Cripto Anarchico” di Timothy May.

La nota criptovaluta inventata da qualcuno sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto nel 2008 può essere scambiata senza la presenza di un intermediario, la transazione è protetta dalla crittografia e le controparti della transazione possono rimanere anonime. Ne consegue che si tratta di un sistema realisticamente molto simile a quello concepito da Timothy May, poiché utilizza la crittografia per proteggere la privacy degli utenti e non ha bisogno di alcuna autorità centrale.

Già nel 1988, May aveva immaginato un futuro digitalizzato modellato dalla crittografia e per questa ragione è da molti considerato come una sorta di “padre spirituale” del Bitcoin.

Tim May, co-fondatore dell’influente movimento Cypherpunks e con un’influenza significativa sia su Bitcoin che sull’organizzazione WikiLeaks, è morto nel 2018 nella sua casa in California per cause naturali all’età di 66 anni. Le sue profezie ed i suoi pensieri innovativi continueranno sicuramente ad ispirare il settore delle criptovalute negli anni a venire.

Team Redazione

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