
Cosa succede ai debiti quando si parla di eredità ? - (www.economiaefinanzaonline.it)
La tassazione immobiliare rappresenta un aspetto cruciale da considerare in caso di successione, cosa bisogna sapere.
Quando un contribuente proprietario di un immobile viene a mancare, il peso di tali imposte ricade sugli eredi. Questi ultimi non devono solo gestire il patrimonio ereditato, ma anche affrontare gli obblighi fiscali ad esso connessi.
All’atto del decesso, gli eredi subentrano nei diritti e nei doveri del defunto. Pertanto, sono tenuti a pagare l’IMU e, fino alla sua abolizione nel 2020, la TASI. Gli eredi sono considerati soggetti passivi e non esiste alcuna sospensione o proroga nei termini di pagamento delle imposte, neanche se la successione non è stata formalmente completata. Fino alla data del decesso, gli eredi sono obbligati a pagare la TASI per conto del defunto. Successivamente, a partire dalla data di apertura della successione, gli eredi devono effettuare il pagamento delle imposte in nome proprio, secondo le quote di eredità spettanti. È importante sottolineare che l’IMU è dovuta proporzionalmente alla quota e ai mesi di possesso dell’immobile, senza alcuna esenzione per il semplice fatto che l’immobile non sia ancora formalmente intestato agli eredi.
Tempistiche di versamento di IMU e TASI
La scadenza per il pagamento dell’IMU ricade generalmente il 16 giugno e il 16 dicembre di ogni anno. In caso di decesso, gli eredi devono considerare due momenti distinti per il calcolo dell’imposta: il primo riguarda il periodo fino alla data di apertura della successione, mentre il secondo decorre dal giorno successivo fino alla scadenza di pagamento successiva. Ad esempio, se una persona muore il 1° gennaio, gli eredi saranno tenuti a pagare l’IMU fino a quella data per conto del defunto. Dalla data di apertura della successione, che in questo caso avverrebbe immediatamente, gli eredi dovranno pagare l’IMU basata sulla loro quota di possesso.

Un aspetto importante riguarda il diritto di abitazione. Se il coniuge superstite risiede nell’immobile e questo è considerato la sua abitazione principale, non sarà tenuto a pagare l’IMU. Tuttavia, se l’immobile è condiviso con altri eredi, questi ultimi potrebbero essere obbligati a pagare l’IMU sulla parte di proprietà non utilizzata come abitazione principale. In assenza di un coniuge superstite, il diritto di abitazione non si applica e gli eredi dovranno pagare l’IMU in proporzione alle loro quote di possesso.
Eredità e obbligo di pagamento
È fondamentale chiarire che tutti gli eredi, anche se non risiedono nell’immobile ereditato, sono responsabili per il pagamento dell’IMU. Questo significa che se una casa è ereditata da tre figli, e uno di loro vi abita come prima casa, gli altri due dovranno comunque pagare l’IMU per le loro quote, a meno che non ci siano specifiche esenzioni o agevolazioni previste dalla normativa locale. Anche gli immobili non ancora assegnati o divisi tra gli eredi richiedono il pagamento dell’IMU. Gli eredi dovranno suddividere l’imposta in base alle loro quote di proprietà , indipendentemente dalla conclusione delle pratiche di successione.
In conclusione, è fondamentale che gli eredi comprendano i loro obblighi fiscali e le regole relative all’IMU e alla TASI, affinché possano gestire correttamente la successione e adempiere senza problemi ai propri doveri tributari. Rivolgersi a un professionista del settore può essere utile per evitare sanzioni e garantire una corretta gestione delle imposte legate agli immobili ereditati.