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Frazionamento azionario, cos’è e come funziona lo stock split

Le società quotate in borsa possono ricorrere in alcune occasioni al frazionamento azionario, o stock split. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il frazionamento azionario, termine derivato dall’inglese stock split, è una della operazioni che interessano le società quotate in borsa. In sostanza, a seguito di questo procedimento, è possibile dividere le azioni esistenti di una data società in più azioni.

La finalità del frazionamento azionario è quella di aumentare la liquidità della società. Ma la peculiarità di questo processo è che, anche se il numero di azioni in circolazione non può superare un multiplo specifico, il valore totale delle azioni rimane lo stesso.

In sostanza la divisione delle azioni non aggiunge in nessun modo valore reale alle stesse azioni. Per quanto riguarda i rapporti di ripartizione che regolano il frazionamento azionario possiamo dire che i più comuni sono 2 per 1 e 3 per 1.

Questo sta a significare che l’azionista avrà due o tre azioni per ogni azione posseduta prima dell’operazione. Ma vediamo di capire nello specifico come funziona.

Funzionamento del frazionamento azionario

Come abbiamo già detto in precedenza il frazionamento azionario è un procedimento che permette di dividere le azioni in un numero maggiore di azioni. In generale le società che si affidano a questo procedimento lo fanno per abbassare il prezzo di negoziazione all’interno di un intervallo.

Questo scarto normalmente deve essere considerato confortevole per gli azionisti di quella società, in modo che la liquidità delle azioni di quest’ultima aumenti. Nella stragrande maggioranza dei casi gli azionisti preferiscono comprare 50 azioni da 10 euro, piuttosto che 10 azioni da 50 euro.

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Proprio per questo, nel momento in cui il prezzo delle azioni di una società inizia ad aumentare, la società stessa chiede un frazionamento azionario. L’obiettivo sostanziale è quello di ridurre il prezzo ad un livello di negoziazione più favorevole per gli azionisti comuni.

Ma come abbiamo detto, anche se con il frazionamento azionario il numero di azioni circolanti aumenta, il loro valore rimane invariato. Perciò possiamo dire che questo processo non aggiunge nessun valore reale. In ogni caso con il frazionamento azionario il prezzo delle azioni si adegua alle dinamiche imposte dal mercato.

I rapporti di frazionamento

Abbiamo visto che il frazionamento azionario si basa su precisi rapporti che regolano la divisione delle azioni. In generale si possono avere rapporti:

  • 2 per 1
  • 3 per 1
  • 5 per 1
  • 10 per 1
  • 100 per 1

Ovviamente solo il consiglio d’amministrazione di una società può decidere per un frazionamento azionario, ma poniamo che ci sia un rapporto 5 per 1.

Questo significa che per ogni azione posseduta dall’azionista gliene saranno assegnate cinque, aumentando quindi il numero di azioni in circolazione. Tuttavia il prezzo di ogni azione dovrà essere ridotto dividendolo per 5, ovvero il rapporto del frazionamento.

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In questo modo il valore dell’azienda, misurato sulla capitalizzazione di mercato, rimane totalmente invariato. Quindi se l’azienda ha 20 milioni in azioni negoziate a 100 euro, la sua capitalizzazione sarà:

20 milioni di azioni x €100 = €2 miliardi

Se il consiglio di amministrazione decide per un frazionamento azionario con un rapporto di 2 per 1 il numero di azioni raddoppierebbe a 40 milioni, con un dimezzamento del loro valore. La nuova capitalizzazione di mercato sarebbe quindi:

40 milioni di azioni x €50 = €2 miliardi

L’utilità del frazionamento azionario

Ricorrere al frazionamento azionario di certo è un processo che sottopone la società a delle spese. In generale però si procede con un frazionamento quando il prezzo delle azioni è abbastanza alto e questo rende costoso per gli investitori acquistare le azioni stesse.

I consigli di amministrazione quindi si affidano al frazionamento azionario per abbassare i prezzi per gli investitori medi, invogliandoli ad acquistare azioni.

Un altro aspetto utile del frazionamento azionario è che con un maggior numero di azioni in circolazione può esserci più liquidità per uno specifico titolo. Questo facilita la negoziazione sia per gli acquirenti che per i venditori ed offre un alto grado di flessibilità con cui gli investitori possono acquistare e vendere.

In ogni caso anche se il frazionamento azionario non ha ripercussioni sul prezzo dei titoli, molte volte porta ad un nuovo interesse da parte degli investitori. Questo può avere effetti positivi sulle quotazioni, ma può essere un beneficio solo temporaneo. Tuttavia è un ottimo modo per l’investitore medio di mettere da parte un numero crescente di azioni di una società.

Il frazionamento inverso

Questo particolare processo è esattamente l’opposto del frazionamento azionario classico. Una società procede con un frazionamento inverso per ridurre il numero delle sue azioni e contemporaneamente aumentare il prezzo del titolo.

Ovviamente anche in questo caso, almeno sulla carta, il valore capitale della società rimane invariato. In ogni caso con questo processo si utilizza quando il prezzo di determinate azioni scende vertiginosamente e la società rischia di essere esclusa dal mercato.

Si può ricorrere al frazionamento inverso anche per mettersi in luce agli investitori, che vedendo un titolo più prezioso e redditizio, potrebbero scegliere di investire.

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Davide Marroccoli

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