
The photo illustration shows on the notebook the site web of Italian Revenue Agency (Agenzia delle entrate) on June 14, 2020 In L'Aquila, Italy. From June 15, 2020, Italian workers could ask a 1000 euros bonus on Agenzia delle Entrate Website for covid19 emergency. (Photo Illustration by Lorenzo Di Cola/NurPhoto via Getty Images)
L’Agenzia delle Entrate intensifica i controlli: invii errati o tardivi espongono a multe pesanti, anche per operazioni con l’estero e fatture mai ricevute
Nel sistema attuale della fatturazione elettronica, ogni partita IVA è chiamata a muoversi entro scadenze rigide e con la massima attenzione ai dettagli. Gli errori, anche minimi, possono trasformarsi in sanzioni importanti. Dal settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha irrigidito controlli e penalità, con nuove istruzioni per le autofatture estere e obblighi aggiuntivi in vigore dal 1° aprile 2025. Una gestione precisa diventa centrale per evitare costi imprevisti e conseguenze fiscali rilevanti.
Termini di emissione e validità delle fatture elettroniche
La normativa distingue tra fatture immediate e fatture differite, imponendo tempistiche diverse. Le prime devono essere trasmesse al Sistema di Interscambio (SdI) entro 12 giorni dall’operazione (vendita, pagamento o consegna). Per le seconde, è ammesso l’invio fino al 15 del mese successivo, purché ci sia un documento che attesti l’avvenuta prestazione, come una ricevuta o un documento di trasporto.
Un punto spesso trascurato riguarda il momento in cui la fattura si considera davvero emessa: non basta inviarla, dev’essere accettata dal SdI. Se viene scartata per errori formali (codice fiscale errato, data mancante, formato non conforme), non è valida. L’azienda ha 5 giorni dalla notifica di scarto per correggere e reinviare il documento. Superato questo termine, scattano le sanzioni previste per ritardo o omissione.

Le conseguenze economiche possono essere serie. Una fattura inviata in ritardo o non inviata affatto comporta una multa che può arrivare al 70% dell’IVA sull’operazione, con un minimo di 300 euro. Anche in assenza di imposta, l’errore viene punito: le operazioni esenti o non imponibili prevedono sanzioni del 5% sul corrispettivo, con un minimo sempre di 300 euro.
Per errori formali che non influenzano l’imposta, la legge ammette l’esclusione dalla sanzione. È anche possibile sanare la violazione con il ravvedimento operoso, riducendo la penalità a seconda dei giorni trascorsi. È un meccanismo utile ma soggetto a scadenze strette: più si aspetta, più si paga.
Fatture estere, TD29 e nuovi obblighi dal 2025
Uno degli aspetti più delicati riguarda le autofatture per fornitori esteri. In questi casi, l’impresa italiana è obbligata a generare un documento elettronico che integri l’IVA sull’acquisto. Il termine per l’invio è fissato al 15 del mese successivo. Se si va oltre, le sanzioni partono da 500 euro, ma possono salire fino a 10.000 euro, o al 5% dell’imponibile, con un minimo di 1.000 euro in caso di omessa registrazione.
Anche qui, è possibile ricorrere al ravvedimento, con la possibilità di dimezzare l’importo se si interviene entro 15 giorni dalla scadenza. Le imprese che gestiscono abitualmente operazioni internazionali devono considerare l’uso di software che segnalano tempestivamente i termini in scadenza.
Dal 1° aprile 2025, cambia anche la gestione delle fatture mai ricevute da fornitori. In questi casi, non si dovrà più emettere un’autofattura ordinaria, ma un nuovo documento chiamato TD29, che deve essere trasmesso al SdI entro 90 giorni dalla data in cui la fattura avrebbe dovuto essere emessa.
Questo documento richiede pochi dati: fornitore, data, imponibile, aliquota e IVA teorica. Serve a notificare l’Agenzia dell’operazione non documentata e a proteggere il contribuente da sanzioni. Se il TD29 non viene inviato in tempo, la multa può salire fino al 70% dell’IVA dovuta, con minimo 250 euro.
Il formato TD29 può essere rettificato in caso di errore, ma va rispettato nei tempi. L’uso di strumenti digitali che integrano controlli e notifiche automatiche può semplificare il rispetto delle scadenze. Chi gestisce più fornitori o volumi elevati di acquisti esteri rischia di incorrere in sanzioni anche solo per dimenticanze.
La fatturazione elettronica non è più solo un adempimento formale. È un sistema che definisce la regolarità di ogni attività economica, e il rispetto delle nuove norme è ora parte integrante della gestione ordinaria per ogni partita IVA.