Il 7 marzo 2025, Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti), insieme a Roberto Mezzaroma, architetto e imprenditore nel settore delle costruzioni, ha espresso un chiaro appello per un cambio di rotta nella politica europea. Durante un intervento che ha suscitato un ampio dibattito, i due leader hanno sottolineato l’urgenza di abbandonare l’idea di un’economia di guerra in favore di un piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina, colpita duramente dal conflitto.
Delle Site e Mezzaroma hanno evidenziato come, in qualità di imprenditori e cattolici, sia fondamentale opporsi a una crescente militarizzazione dell’Europa. Secondo loro, il messaggio del Santo Padre Francesco, che invita a costruire un’economia della vita, è più che mai attuale. La visione proposta dai due leader si fonda sull’idea che la vera forza morale dell’Europa risieda nella sinergia tra pace e sviluppo, in linea con i principi dell’economia sociale di mercato e della dottrina sociale della Chiesa, che hanno garantito decenni di stabilità nel continente.
La riscoperta della dimensione umana dell’economia è cruciale per contrastare il ritorno di un clima di conflitto, simile a quello descritto dal filosofo Hobbes. Delle Site ha citato l’abate Antonio Genovesi, sostenendo che l’essere umano è naturalmente incline all’amicizia e alla cooperazione. Da qui, l’importanza di rilanciare il commercio internazionale, creando le condizioni per evitare conflitti globali.
I due esponenti hanno chiesto al governo italiano di proporre un piano di ricostruzione per l’Ucraina, convertendo il previsto piano di riarmo in un’iniziativa che canalizzi investimenti europei verso un Paese devastato dalla guerra. L’Ucraina, con il suo spirito di resilienza e desiderio di riscatto, ha la capacità di rialzarsi e ricostruire il proprio futuro, ma ha bisogno di un sostegno concreto da parte dell’Europa.
In aggiunta, è stata sottolineata l’importanza di avviare un dialogo diplomatico con la Federazione Russa, per negoziare un accordo di sicurezza comune. Gli investimenti in difesa dovrebbero essere diretti principalmente verso il potenziamento della diplomazia e dei servizi di intelligence, al fine di prevenire e risolvere conflitti in modo pacifico.
Delle Site e Mezzaroma hanno anche proposto che l’Europa diventi leader in un’iniziativa globale per convertire gli arsenali nucleari in energia civile. Questo non solo rappresenterebbe un gesto simbolico di distensione, ma contribuirebbe anche a ridurre i costi energetici per famiglie e imprese, diversificando le fonti di approvvigionamento verso soluzioni più sostenibili.
Concludendo il loro intervento, i due hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di un’Europa unita, che si riscopra con i suoi due “polmoni”: est e ovest. Hanno esortato le classi dirigenti a tornare ad essere protagoniste della pace e del progresso, sottolineando come le voci comuni di coloro che chiedono pace rappresentino un potere significativo contro le forze bellicose.
I credenti, che hanno storicamente sostenuto la civiltà e l’unità politica europea, sono stati invitati a non abbandonare le proprie responsabilità, promuovendo una rete di preghiera e un impegno attivo nella vita pubblica, per costruire insieme un futuro di pace e sviluppo.
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