
Come funziona il Bonus elettrodomestici 2025 (www.economiafinanzaonline.it)
In un contesto economico ancora segnato da difficoltà, arriva un’importante misura di sostegno per lavoratori dipendenti e pensionati.
La misura, prevista e confermata dalla recente Legge di Bilancio 2025, rappresenta un aiuto concreto per molte famiglie italiane, soprattutto per quelle con redditi medio-bassi, in un momento in cui il costo della vita continua a gravare sulle spalle dei cittadini.
Il bonus fiscale di quasi 2.000 euro non è un’iniziativa completamente nuova, ma è stato recentemente potenziato. La Legge di Bilancio 2024 aveva già previsto un aumento temporaneo dell’importo, ma è con la Legge di Bilancio 2025 che tale incremento è stato reso strutturale. Si tratta di una detrazione fiscale che si traduce in un rimborso automatico, riconosciuto in modo automatico e diretto ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, allo scopo di ridurre l’imposizione Irpef sulle loro retribuzioni o pensioni.
L’importo massimo riconosciuto è di 1.955 euro annui, ma questa cifra rappresenta un valore teorico, da riproporzionare in base al reddito effettivamente percepito nel corso dell’anno. In pratica, chi rientra in fasce di reddito medio-basse otterrà la detrazione piena, mentre chi supera determinate soglie di reddito non potrà beneficiare dell’incentivo.
La detrazione è rivolta a diverse categorie di soggetti, tra cui:
- lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato;
- apprendisti e tirocinanti;
- lavoratori part-time;
- percettori di Naspi;
- pensionati.
Modalità e tempistiche di erogazione del bonus
L’erogazione del bonus avviene principalmente in due modalità: in automatico, mese per mese, direttamente in busta paga o nel cedolino pensionistico, oppure, per chi lo preferisce, in un’unica soluzione a conguaglio nella dichiarazione dei redditi annuale (modello 730 o Redditi).
Per la maggior parte dei beneficiari, la detrazione sarà visibile già da luglio 2025, con una riduzione mensile delle trattenute Irpef che rappresenta una sorta di rimborso fiscale spalmato su più mesi. Questa modalità è particolarmente utile per chi ha necessità di un supporto immediato e costante nel corso dell’anno.
Nel caso in cui i lavoratori o i pensionati abbiano deciso di non usufruire della detrazione in busta paga o nel cedolino, potranno comunque richiedere il rimborso integrale mediante la dichiarazione dei redditi. In questo caso, la somma verrà restituita come credito d’imposta, a seguito della verifica e del conguaglio da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di interventi fiscali e sociali volti a sostenere le fasce di popolazione più fragili o economicamente svantaggiate. Come previsto dalla Legge di Bilancio 2024 e confermato nel 2025, l’obiettivo dello Stato è ridurre la pressione fiscale su lavoratori e pensionati, favorendo così un riequilibrio della distribuzione del reddito in un momento di instabilità economica.
Il bonus si configura come una detrazione d’imposta che agisce direttamente sul reddito da lavoro o da pensione, con particolare riguardo alla fascia di reddito fino a circa 35.000 euro annui, dove l’incentivo viene erogato per intero. Al di sopra di tali soglie, la detrazione viene progressivamente ridotta e infine esclusa.
Questa misura si aggiunge ad altre agevolazioni previste per il 2024 e il 2025, come la conferma del taglio del cuneo fiscale, la detassazione dei fringe benefits fino a 2.000 euro per lavoratori con figli a carico, e la tassazione agevolata al 5% sui premi di risultato fino a 3.000 euro. Tali interventi rappresentano un sistema integrato di stimolo al potere d’acquisto e al sostegno delle famiglie.
Come fare per ottenere il bonus e cosa sapere
Non è necessario alcun adempimento particolare da parte dei beneficiari, poiché la detrazione viene riconosciuta in automatico dal sostituto d’imposta, che può essere il datore di lavoro o l’ente pensionistico.
È però importante aver compilato correttamente il modulo di richiesta della detrazione, consegnandolo ogni anno al proprio datore di lavoro o ente pensionistico, per scegliere se usufruire dell’importo in busta paga o attendere il rimborso a conguaglio in dichiarazione dei redditi.