
Nuove regole per la Naspi: chi rischia di perdere l'assegno di disoccupazione - Economiafinanzaonline.it
Le nuove regole della Naspi rischiano di far saltare l’assegno di disoccupazione a tanti: cosa c’è da sapere e cosa verificare subito.
L’indennità di disoccupazione NASPI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un pilastro fondamentale del sostegno ai lavoratori che si trovano senza occupazione.
Con l’entrata in vigore delle nuove normative nel 2025, sono state introdotte modifiche significative che potrebbero influenzare i beneficiari, rendendo cruciale comprendere i requisiti e i limiti previsti.
Naspi, nuove regole: chi rischia di perdere l’assegno mensile
Una delle principali problematiche riscontrate nella NASPI è stata la presenza di comportamenti opportunistici da parte di alcuni lavoratori, definiti “furbetti”. Questi individui hanno tentato di sfruttare il sistema per ottenere un supporto economico senza una reale necessità. Per contrastare tali abusi, il governo ha attuato correttivi mirati a garantire che solo chi ha diritto alla NASPI possa beneficiarne. È essenziale ricordare che la NASPI è destinata ai lavoratori con un contratto di lavoro subordinato che perdono il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà, come la scadenza di un contratto a tempo determinato o un licenziamento, anche se disciplinare.
Con l’introduzione delle nuove normative, i criteri di accesso alla NASPI sono stati significativamente modificati. In particolare, è stato inasprito il regime per coloro che tentano di manipolare il sistema, come chi induce il datore di lavoro a licenziarlo per non perdere l’accesso all’indennità. Se un lavoratore si assenta ingiustificatamente per più di cinque giorni, il suo contratto sarà considerato risolto per volontà dello stesso lavoratore, escludendolo dal diritto alla NASPI. Questa misura è stata implementata per scoraggiare comportamenti opportunistici e garantire che l’indennità supporti solo chi ne ha realmente bisogno.

Un altro aspetto rilevante delle modifiche alla NASPI è l’aumento degli importi. A partire dal 2025, gli importi dell’indennità sono stati aggiornati in base all’inflazione, garantendo che il potere d’acquisto dei beneficiari non diminuisca. Questo adeguamento è automatico e si applica a tutti i nuovi beneficiari della NASPI a partire dal 1 gennaio 2025. Per i nuovi richiedenti, l’indennità sarà calcolata sulla base della retribuzione media degli ultimi quattro anni di lavoro, con il 75% della retribuzione media applicato sui primi 1.436,61 euro e il 25% sulla parte restante fino a un massimo di 1.562,82 euro.
La NASPI è accessibile a diverse categorie di lavoratori, inclusi apprendisti, soci lavoratori di cooperative, personale artistico e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, sono esclusi i lavoratori autonomi e quelli a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni. È fondamentale chiarire che non possono accedere alla NASPI coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione o che sono titolari di assegno ordinario di invalidità.
Solo i lavoratori che perdono il lavoro in modo involontario possono richiedere la NASPI, con eccezioni per dimissioni per giusta causa. Con l’entrata in vigore delle nuove regole, il governo intende rendere il sistema della NASPI più equo e sostenibile, garantendo supporto a chi si trova in difficoltà economica senza alimentare comportamenti opportunistici. La NASPI rimane quindi uno strumento fondamentale per il welfare, ma con regole più severe per la sua fruizione.