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Dichiarazione dei redditi 2023: come funziona con le spese mediche

Quali sono le spese mediche che possono rientrare nella dichiarazione dei redditi, come vanno inserite e quando è necessario conservare i documenti. Vediamo i dettagli.

Le spese mediche rientrano, all’interno della dichiarazione dei redditi, in quelle voci che consentono di avere delle agevolazioni fiscali previste dalla legge. Nel caso in cui il contribuente nell’anno precedente alla dichiarazione, abbia sostenuto delle spese sanitarie e mediche può ottenere una detrazione fiscale pari al 19%. Vediamo quali sono le spese che possono essere detratte, come vanno inserite e se è necessario conservare gli scontrini.

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Come presentare la dichiarazione dei redditi

Innanzitutto, quando si parla di dichiarazione dei redditi 2023 si fa riferimento ai redditi percepiti nel corso del 2022. Dal 30 aprile sarà possibile consultare sul sito dell’Agenzia delle Entrate il modello Redditi e il modello 730 precompilato che potranno essere modificati e inviati a partire dal 31 maggio.

Per poter effettuare la dichiarazione dei redditi è possibile rivolgersi ad un professionista, dal commercialista o al Caf, oppure compilarla in autonomia utilizzando come riferimento il modello precompilato sul sito delle Agenzie delle Entrate inserendo e modificando i dati presenti.

Che cosa rientra nella voce “spese mediche e sanitarie”

All’interno della dichiarazione dei redditi precompilata sono già presenti quelle spese mediche e sanitarie che possono essere portare in detrazione. Tra queste troviamo: le prestazioni chirurgiche; analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni; prestazioni specialistiche; acquisto o affitto di protesi sanitarie; ricoveri in seguito a operazioni chirurgiche o degenze; assistenza infermieristica e riabilitativa; ticket pagati; prestazione effettuate da un medico generico; acquisto di medicinali da banco e con ricetta medica.

Quali e quando sono necessari i documenti

Per poter ottenere l’agevolazione del 19% occorre, oltre ad inserire le spese sostenute nell’anno della dichiarazione dei redditi, documentarle adeguatamente, quindi con fatture, ricevute fiscali e scontrini. Questi documenti devono essere conservati per tutto l’anno in cui l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere delle verifiche ovvero al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

Sono previste però delle agevolazioni che permettono di avere maggior tranquillità rispetto ai possibili controlli dell’Agenzia delle Entrate. Infatti utilizzando la dichiarazione precompilata, sia nel caso in cui ci si rivolge al Caf o al commercialista sia nel caso in cui la si compila in autonomia, se non vengono effettuate modifiche ai dati già presenti, non si sarà oggetto di eventuali controlli. Questo semplicemente perché i dati che verranno consegnati sono i dati che il Fisco stesso ha inserito.

Nel caso in cui vengano effettuate delle modifiche, potrebbero essere effettuati dei controlli formali per i quali sarà dunque necessario disporre dei documenti sopra citati. Le eventuali verifiche verranno effettuate solo per spese sanitarie e mediche aggiunte oltre a quelle già presenti nella dichiarazione precompilata.

Rachele Giudice

Appassionata di comunicazione e informazione, per me conoscere il mondo dell'economia e della finanza è fondamentale per essere indipendenti.

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