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Nel Def il PIL crolla a -8%, mentre continua a salire il debito

All’interno del Documento di Economia e Finanza le cifre di PIL e debito continuano a farsi pericolose, anche per la crisi provocata dal Coronavirus. Ecco cosa comprende la nuova manovra anti-crisi.

Il Def è il Documento di Economia e Finanza e al suo interno vengono iscritte tutte le politiche economiche e finanziarie selezionate e varate dal Governo, comprese anche le cifre riguardanti il PIL e il debito. In questi giorni è al vaglio la nuova manovra per far rientrare la crisi, ma arrivare ad un punto sembra essere davvero complicato.

Molto probabilmente l’approvazione arriverà solo a maggio e l’allungamento dei tempi sembra essere un ritornello molto presente in questi giorni. In ogni caso il provvedimento relativo al Def vale tra i 70 e i 75 miliardi di euro, molti dei quali arrivano dal disavanzo che deve essere approvato dal Parlamento.

Perciò, insieme alla richiesta di un ulteriore disavanzo, verrà effettuata la votazione del nuovo Def che a quanto pare sarà limitato al 2020-2021.

In ogni caso il Def sarà leggero solo in apparenza, visto che la sua forma, estremamente pesante, dovrà ufficializzare un deficit che continua a salire, aggravato da una perdita di PIL che arriva a -8%. Ma vediamo in dettaglio di cosa si tratterà nel Def.

Def e debito

Come abbiamo detto all’interno del Def dovranno essere indicate le cifre relative al deficit, che va verso l’8-10% e del PIL, che a causa della crisi è sceso fino a -8%.

Ma le informazioni del documento non si fermano certo qui. Infatti Camera e Senato dovranno indicare anche l’ammontare del debito, che ora come ora si attesta tra il 155 e il 160%, senza considerare un rimbalzo relativo al prossimo anno del +6%, con un deficit non inferiore al 4%.

Quest’altalena potrebbe quindi portare all’archiviazione delle clausole Iva. Camera e Senato, che avevano previsto di chiudere la discussione per fine aprile, dovranno aggiornare i calendari e dare il via alle tradizionali audizioni relative al Def.

Questo vale anche per lo scostamento del deficit che si muoverà con le stesse modalità e si effettuerà quindi una votazione unica.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/risparmio-bilancio-investimenti-2789112/

Rapporto con l’Europa e interventi anti-crisi

Uno dei motivi principali che allungano i tempi per il Def e le manovre anti-crisi è sicuramente il rapporto con l’Europa con i suoi negoziati. Infatti dal prossimo Consiglio europeo dovrebbero uscire anche le misure comunitarie per contenere le falle dell’economia provocate dall’emergenza Coronavirus.

Ad aggravare la situazione ci sono anche le situazioni dei mercati, ma in generale il Def dovrebbe contribuire a placare le tensioni. Soprattutto perché porterà ad un abbassamento del debito, seppur previsto per il prossimo anno.

A complicare l’avvio delle misure c’è però il rifinanziamento della cassa integrazione e i sostegni al reddito. Queste misure continuano ad aumentare e ora arrivano a 25-30 miliardi, indicati dallo stesso presidente dell’Inps.

Tutto questo provoca un ridimensionamento della quota per il reddito di emergenza, che quindi scende a 2 miliardi di euro. A far discutere, oltre al Def e al PIL, sono gli aiuti da indirizzare ai settori in difficoltà. Si tratta di una cifra tra i 4 e i 10 miliardi di euro che dovrebbero essere destinati all’avvio del fondo perduto per le imprese.

Infine sono al vaglio gli indennizzi per la perdita di fatturato e il bonus figli.Quest’ultimo dovrebbe durare fino a fine anno e variare tra gli 80 e i 160 euro in base all’Isee.

Fonte foto:
https://pixabay.com/it/photos/risparmio-bilancio-investimenti-2789112/

Davide Marroccoli

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