
semplificazioni per i redditi da lavoro autonomo (www.economiafinanzaonline.it)
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Decreto fiscale, che si inserisce nel quadro della riforma tributaria.
Tra le misure più significative del decreto emerge un pacchetto di semplificazioni per i redditi da lavoro autonomo. In particolare, viene ampliata la deducibilità delle spese di vitto, alloggio e viaggio sostenute all’estero, anche se effettuate con mezzi di pagamento non tracciabili, mentre resta l’obbligo della tracciabilità per le spese di rappresentanza.
Per il periodo d’imposta 2024, le plusvalenze derivanti dalle cessioni di partecipazioni in società e associazioni dovranno essere considerate come redditi diversi, mentre gli interessi e altri proventi finanziari percepiti nell’esercizio di arti e professioni andranno indicati come redditi da capitale.
Viene inoltre prevista la possibilità di usufruire di un’extra deduzione del costo del lavoro, riconosciuta anche in presenza di rapporti di collegamento tra la società di provenienza e quella che assume il nuovo dipendente. Tale misura punta a incentivare l’occupazione qualificata e a semplificare gli adempimenti per le imprese.
Altre semplificazioni riguardano il calcolo del riporto delle perdite fiscali e la determinazione della maggiore deduzione del costo del lavoro, eliminando il riferimento alle società collegate. Inoltre, si interviene sul regime delle Controlled Foreign Companies (CFC), con modifiche rilevanti sia nel calcolo dell’imposta minima nazionale prevista dal Pillar 2 sia nel regime opzionale per le società estere controllate, introdotto dalla recente riforma fiscale.
Proroghe di scadenze fiscali e modifiche su Imu, reverse charge e split payment
Il decreto prevede una proroga per il versamento delle imposte sui redditi, originariamente fissato al 30 giugno 2025, spostandolo al 21 luglio per i soggetti che adottano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e per i contribuenti in regime forfettario. Possono beneficiare di questa proroga anche i soggetti esclusi dagli ISA, quelli che aderiscono a regimi di vantaggio e i partecipanti a società o associazioni che applicano gli ISA. Per le persone fisiche non titolari di attività d’impresa, il termine resta invece il 30 giugno.
Sul fronte dell’Imu, è stata estesa fino al 15 settembre la possibilità per i Comuni di approvare le delibere con le nuove aliquote. Questo slittamento evita l’applicazione delle aliquote base per il saldo qualora gli enti locali non abbiano completato l’iter entro il termine originario del 28 febbraio.
Importanti modifiche riguardano anche il campo dell’Iva. L’istituto del reverse charge viene esteso agli appalti di trasporto merci, con l’eliminazione del requisito della prevalenza della mano d’opera, subordinando l’efficacia a una specifica autorizzazione. Per quanto concerne lo split payment, invece, viene sospesa l’applicazione dal 1° luglio al 31 dicembre 2025 per particolari categorie di soggetti, misura che potrebbe alleggerire gli adempimenti fiscali per alcune imprese.
Per le dichiarazioni fiscali 2024 scadute il 31 ottobre 2024, è ritenuto valido l’invio fino all’8 novembre 2024, senza possibilità di rimborso in caso di regolarizzazione tramite ravvedimento operoso.

Il decreto introduce novità anche per il regime fiscale degli impatriati, ovvero i contribuenti che rientrano in Italia beneficiando di agevolazioni fiscali. Viene eliminata la possibilità di cumulare il regime base con quello speciale previsto per docenti e ricercatori, evitando così un aumento eccessivo del vantaggio fiscale. Inoltre, si modifica il cumulo tra regime degli impatriati e il cosiddetto regime dei “Paperoni”, che prevede un’imposta forfettaria di 200.000 euro sui redditi prodotti all’estero. Tale preclusione opera già a partire dal periodo d’imposta 2024.
Resta invece rinviata, per l’ottava volta negli ultimi cinque anni, l’entrata in vigore della sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate che avrebbe dovuto prendere avvio il 1° luglio 2025. La proroga di ulteriori sei mesi sarà oggetto di un decreto successivo, posticipando ancora una volta l’applicazione di questa imposta.
Questo complesso insieme di interventi approvati dal Consiglio dei Ministri mira a semplificare aspetti procedurali, a incentivare l’occupazione e a rimodulare scadenze e regole fiscali, in un quadro di riforma che interessa diverse imposte chiave come l’Irpef e l’Imu. In attesa della pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale, il decreto rappresenta un passo importante nell’evoluzione del sistema tributario italiano.