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I buoni fruttiferi possono rivelarsi un ottimo strumento di risparmio. In particolare, sono da tenere in considerazione questi tre di Poste italiane.
Viviamo in un momento storico interessato da una significativa crisi economica, in cui l’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto. Si tratta di un periodo in cui è necessario attivarsi per far quadrare i conti, a fine mese. In particolare, quando si lavora, è bene fare attenzione a come gestire il proprio denaro.
Come ben sappiamo, ci sono spese fisse e spese saltuarie, ma se non si ha un’idea generale delle entrate e delle uscite, si può andare incontro al caos e alla perdita di controllo delle proprie finanze. In un periodo storico come quello attuale, non si può pensare solo al presente, ma anche al futuro, e in vista di esso, risparmiare può essere un ottimo modo per ritrovarsi con dei soldi in tasca, da usare all’occorrenza.
Tra gli strumenti di risparmio da prendere in considerazione, ci sono i buoni fruttiferi di Poste Italiane.
Poste Italiane, tre buoni fruttiferi da considerare per i propri rendimenti futuri
Tra gli strumenti di risparmio migliori ci sono senza dubbio i buoni fruttiferi postali. Della loro emissione si occupa la Cassa Depositi e Prestiti, mentre della gestione, Poste Italiane. Lo Stato Italiano, facendo da garante, assicura la solidità di questo tipo di investimento.

Peraltro, c’è da tenere a mente che non c’è rischio di perdere i soldi investiti, e gli interessi maturano in base al tipo di buono per cui si opta. Anche la durata del buono fruttifero può variare. Non ci sono spese di apertura, gestione o chiusura dei suddetti buoni, ma devono essere versate imposte di bollo.
Alla scadenza dei suddetti buoni, c’è un rendimento sicuro, che per quanto non sia alto come nel caso di azioni o fondi, può comunque essere un modo per avere dei soldi da parte, da cui trarre un certo guadagno.
Per quanto concerne il mese di maggio 2025, ecco tre buoni fruttiferi che potrebbero essere convenienti. Tra i disponibili, ci sono quelli riservati ai minori fino a 16 anni e 6 mesi. La durata varia in base a quanti anni ha il minore quando si sottoscrive il bfp (buono fruttifero postale).
Se un bambino ha 6 anni al momento della sottoscrizione del buono, essa durerà 10 anni, se ne ha 8, otto anni. Nel momento in cui, poi, il minore diverrà maggiorenne, il titolo non darà interessi e se trascorreranno altri dieci anni da quella data, subentrerà la prescrizione.
I tassi di interesse cresceranno del 2,50% passati da 1 a 5 anni, del 2,75% trascorsi 6-7 anni, 3% se passano da 8 a 15 anni, 4% se trascorrono 16 anni, e 5% se passano 17/18 anni.
Esistono anche buoni fruttiferi 3×4 che durano 12 anni, e che rendono, in crescendo, ogni tre anni. Dapprima aumentano dell’1%, poi dell’1,5, poi 2.25% e infine, trascorsi 12 anni, del 3%. Si possono cointestare e se si decide di ritirarli prima che passino tre anni, non si otterranno interessi. È possibile la sottoscrizione cartacea o digitale.
Da tenere in considerazione anche i buoni 4 anni Plus, che produrranno interessi solo se non li si ritirerà prima della scadenza, che per l’appunto, è di quattro anni.
Si possono sottoscrivere in cartaceo o digitale, e il rendimento annuo lordo è dell’1,25%. Gli interessi saranno versati tutti insieme alla scadenza.
Da ricordare che ogni buono postale, in linea generale, può essere sottoscritto con un importo minimo di 50 euro o multipli di 50.