
Camminare lentamente: la strategia “brucia grassi” a bassa intensità- Economiafinanzaonline.it
Camminare rappresenta una delle attività fisiche per dimagrire più accessibili e benefiche per la salute generale.
Oltre a migliorare la funzionalità cardiaca, polmonare e muscolare, la camminata influisce positivamente sull’umore e sul benessere mentale. Ma quando si tratta di dimagrire, cosa conviene di più: camminare lentamente o a passo sostenuto? Analizziamo le evidenze più aggiornate per comprendere quale modalità sia più efficace per la perdita di peso.
La camminata a ritmo lento, pratica prolungata nel tempo, stimola in maniera preferenziale il metabolismo lipidico, ossia l’utilizzo dei grassi come fonte energetica primaria. Questo fenomeno si verifica perché il corpo si mantiene nella cosiddetta “zona brucia grassi”, caratterizzata da un’intensità moderata dell’attività fisica. Secondo ricerche recenti condotte dall’American College of Sports Medicine, esercizi svolti a bassa intensità ma di lunga durata favoriscono un consumo maggiore di grassi rispetto ai carboidrati.
Un ulteriore punto di forza della camminata lenta è la sua elevata sostenibilità: è un’attività meno traumatica per le articolazioni e i muscoli, risultando particolarmente indicata per persone sedentarie, in sovrappeso o con limitazioni fisiche. Camminare per 60-90 minuti a un ritmo tranquillo, mantenendo una frequenza cardiaca tra il 50% e il 60% della massima, è un approccio dolce ma efficace per chi desidera un metodo graduale e sicuro per aumentare il dispendio calorico giornaliero.
Camminare velocemente: intensità e calorie bruciate
Camminare a ritmo sostenuto, intorno ai 7-8 km orari, comporta un significativo aumento del consumo calorico totale, anche se la durata dell’esercizio è inferiore rispetto alla camminata lenta. L’intensità più elevata stimola un maggior dispendio energetico durante l’attività stessa e attiva il fenomeno dell’EPOC (Excess Post-Exercise Oxygen Consumption). Questo processo fisiologico determina un aumento del consumo di ossigeno e delle calorie bruciate anche a riposo, nelle ore successive all’esercizio.
La camminata veloce è quindi particolarmente indicata per chi ha un buon livello di forma fisica e desidera massimizzare il dispendio calorico in tempi ridotti. Inoltre, questa modalità migliora la resistenza cardiovascolare e la capacità polmonare, contribuendo a un generale miglioramento della performance fisica.

La scelta tra camminare lentamente o velocemente dipende molto dagli obiettivi personali, dal livello di allenamento e dalle condizioni fisiche di chi pratica l’attività. Per chi è alle prime armi o soffre di problematiche articolari, la camminata a bassa intensità è un ottimo punto di partenza, poiché consente di bruciare grassi in modo costante e senza sovraccaricare il corpo.
Per chi invece è abituato all’attività fisica e vuole potenziare la perdita di peso, la camminata veloce rappresenta una strategia più efficace, grazie al maggior consumo calorico e all’attivazione dell’EPOC.
Infine, combinare entrambe le modalità può offrire un approccio bilanciato: alternare camminate lente di lunga durata con sessioni di camminata veloce può massimizzare sia il consumo di grassi che il dispendio calorico totale, favorendo un dimagrimento più completo e duraturo.
In ogni caso, è fondamentale mantenere una costanza nell’attività fisica e integrarla con una corretta alimentazione per ottenere risultati concreti nel controllo del peso corporeo.